Un amore troncato all'improvviso

Lo specchio del Diavolo – Thiago Silva

Thiago-Silva
Thiago Silva o uno dei centrali più forti del calcio anni Duemila. Un addio al Milan in grado di lasciare una voragine sia al centro della difesa rossonera che nei cuori del tifo milanista...
Samuele Virtuani
Samuele Virtuani Redattore 

Il Brasile: la patria del dribbling, dell'elastico, del gol ad effetto, insomma, del calcio bailado. Di conseguenza, per restare nella memoria collettiva, per scolpire il proprio nome nel pantheon del calcio verdeoro, conviene diventare attaccanti piuttosto che difensori. Thiago Silva, però, è l'eccezione che non ti aspetti.

Thiago Silva e la "chioccia" Nesta

—  

Il Milan lo acquista nel 2009, contando sul combinato disposto tra piedi buoni e grande intelligenza calcistica. Thiago Silva si ritrova così ad avere come chioccia in spogliatoio un totem come Alessandro Nesta: è l'innesco di un rendimento ai limiti dell'iperbolico. Al suo secondo dei tre anni, Thiago veste rossonero dal 2009 al 2012, il centrale verdeoro è già decisivo nella conquista dello scudetto sotto la gestione Allegri.

[an error occurred while processing this directive]
Thiago-Silva

Sia chiaro, il processo di crescita del brasiliano incontra, ovviamente, anche qualche intoppo: nella stagione 2009/10, durante il ritorno degli ottavi di finale di Champions League con lo United a Old Trafford, Thiago Silva perde malamente palla nella propria trequarti innescando il contropiede britannico che sfocia nel momentaneo 3-0. Ma la qualificazione è già compromessa con la sconfitta interna per 3-2 di una settimana prima. Dagli errori, tuttavia, s'impara e il Milan lo riconferma in virtù di un'annata positiva con il terzo posto finale in campionato.

La malattia, il gelo russo e il ritorno a casa...

—  

La sua corsa, la buonissima tecnica individuale e una visione di gioco periscopica lo rendono inamovibile dal centro della difesa: Thiago Silva è un atleta eclettico. Fortissimo in campo, il brasiliano sa rispondere colpo su colpo anche alle sfide extra calcio. Forse perché ha coscienza del valore della vita: nel 2004, infatti, quasi la sta per perdere a causa di una tubercolosi diagnosticata con grave e colpevole ritardo. Il verdeoro è in Russia, milita tra le fila della Dinamo Mosca e ha qualche problema respiratorio, tanto da pensare di appendere gli scarpini al chiodo. La città non gli piace, l'adattamento al clima rigido non è dei migliori ma peggio ancora, la cura medica sortisce effetti opposti mettendolo fuori gioco per circa sei mesi. Fortunatamente si scopre l'errore e con l'ausilio di un medico portoghese esce dal tunnel nel quale è entrato e torna a calcare i campi da gioco.

Thiago Silva e quell'addio malinconico

—  

La prima squadra a credere nella sua

Thiago Silva

ripresa è il Fluminense, da cui il Milan lo prende, che lo ha scartato solo quattro anni prima, dicendogli che forti come lui, in Brasile, ce ne sono tanti altri. Una sorta di parabola del "figliol prodigo" al contrario. Dopo 119 gare e 6 reti, l'esordio è datato 28 agosto 2009 in un Siena-Milan 1-2, è venduto nella malinconica estate 2012 assieme a Zlatan Ibrahimović: i due si accasano al Paris Saint-Germain per una cifra di poco inferiore a 70 milioni di euro. Il Milan ha un pesante passivo da colmare ed è investito in pieno dall'ingarbugliata faccenda del "lodo Mondadori": e quando la moneta scarseggia l'unica azione da intraprendere è vendere. E così il difensore e l'attaccante fanno le valigie con enorme dispiacere per tutto il popolo rossonero, ormai abituato alle partenze eccellenti da Ševčenko in poi.

Il PSG, Ibra, Leonardo e la Champions League con i "Blues"

—  

Negli otto anni all'ombra della Tour Eiffel, sono diversi gli attestati di stima dei tifosi del Diavolo, ma anche le dichiarazioni d'amore dello stesso giocatore, che in più di qualche occasione si dice dispiaciuto di aver lasciato il Milan con cui oltre al tricolore (2010/11) vince anche la Supercoppa Italiana a Pechino contro l'Inter (2011). Sulla sua cessione dice: «È stata una decisione difficile ma guardando lo staff l'insieme dei giocatori ho accettato. Anche la presenza di Ancelotti e Leonardo ha avuto un ruolo. Se non ci fossero stati loro, avrei sicuramente deciso di rimanere in Italia». Dopo il PSG, ecco, per Thiago Silva, l'avventura al Chelsea con cui si laurea campione d'Europa e del Mondo nel 2021.

Thiago Silva

Il mondo lo ammira nel mondiale del 2014, dove Thiago, capitano della Seleção, ha come sempre brillato. Nella gara inaugurale luccicano anche i suoi occhi: l'emozione per la fascia che indossa è tale da non riuscire a trattenere le lacrime. Non solo pensando all'evento, ma anche alle difficoltà affrontate e superate nella sua amatissima terra, che inizialmente non lo valuta per come realmente è ma che nel 2024 ha deciso di riabbracciarlo porgendogli ancora una volta la maglia tricolor della Fluminense.