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Il presidente del Milan Paolo Scaroni è arrivato in Comune ieri intorno alle 16.10 e ne è uscito circa due ore e mezza non a caso parlando ancora di "lavori in corso, work in progress", aggiungendo però "io sono sempre ottimista". Hanno lasciato l'incontro prima, intorno alle 18, il sindaco Sala e a ruota dirigenti di Oaktree, la società proprietaria dell'Inter, Catherine Ralph e Alejandro Cano.
Per definire nel dettaglio gli altri aspetti legali e tecnici, tra il direttore generale del Comune Christian Malangone, gli advisor del Milan Giuseppe Bonomi e Nicholas Gancikoff.
Si è discusso soprattutto del prezzo di vendita. Da una parte c'è la stima fissata dall'Agenzia delle Entrate (197 milioni), si è aggiunta la "perizia bis" affidata a Politecnico e Bocconi che però non si discosterebbe molto. Ma al tavolo si tratta sulla complessità dei costi, le bonifiche che dovrebbero essere tutto sommato contenute (e potrebbe farsene carico interamente o quasi il Comune), la parziale demolizione del Meazza su cui il sindaco ha già chiarito che non metterà un euro.
E ci sono le modifiche al progetto, che hanno un peso economico, su tutte l'aumento del verde "vero", calpestabile. Il clima dell'incontro, secondo quanto trapela dai club, è stato "molto positivo e collaborativo" e luglio sarà un mese di lavoro intenso. Il 31 luglio viene vissuta da Milan e Inter come una scadenza "di tipo politico" fissata da Sala, nessun dramma se si dovesse sforare un po' il termine per raggiungere nel modo migliore quello che è l'obiettivo comune.
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