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Iconici a zero

Adriano Galliani: i 10 colpi a parametro zero più iconici

Milan Galliani
Galliani ha trasformato il Milan con acquisti a parametro zero, portando talento, esperienza e imprevedibili sorprese senza spendere un euro.
Gaetano de Santis
Gaetano de Santis Redattore 

Adriano Galliani è sempre stato una figura affascinante sotto ogni punto di vista, ma nel calciomercato al Milan ha saputo regalare autentiche perle. Se i giorni di Mister X rimangono nell’immaginario collettivo dei tifosi rossoneri, gli arrivi a parametro zero durante le varie estati al Milan restano ancora scolpiti nella memoria dei tifosi più accaniti.

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SIENA, ITALY - AUGUST 22: The AD Adriano Galliani of Milan during the Serie A match between Siena and Milan at Artemio Franchi - Montepaschi Arena Stadium on August 22, 2009 in Siena, Italy. (Photo by Claudio Villa/Getty Images)

Di seguito, ecco i principali colpi a zero portati a segno dal “Condor” Adriano Galliani al Milan.

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I 10 parametri zero più iconici arrivati al Milan con Adriano Galliani

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Ricardo Kakà (2013) - Non il primo arrivo, ma il ritorno dieci anni dopo. Reduce da un’esperienza altalenante al Real Madrid, Kakà rientra al Milan per la sua ultima stagione in Europa. Poi San Paolo e MLS. Iconico, anche solo per la maglia riabbracciata.

Rivaldo (2002) - L’estate che precede la storica finale di Manchester contro la Juventus porta in rossonero l'ex Pallone d’Oro brasiliano. Chiuso da Rui Costa, trova gloria con la doppietta in finale di Coppa Italia, l’ultimo trionfo del Milan nella competizione nazionale.

Jérémy Ménez (2015) - Ribelle, estroso, incostante. Impossibile dimenticare il leggendario goal di tacco contro il Parma. Una prima stagione da 16 gol, poi il declino e il ritorno in Francia.

Keisuke Honda (2014) - Non resterà nella storia come campione, ma Honda con la maglia numero 10 del Milan resta un’immagine scolpita nella memoria.

Riccardo Montolivo (2012) - Regista della Fiorentina e della Nazionale, arriva a paramentro zero ed è subito titolare. Le prime stagioni positive, poi i gravi infortuni (tibia e crociato) ne compromettono la carriera.

Sulley Muntari (2012) - Prima il prestito, poi il contratto definitivo. Resterà per sempre legato ad un episodio: il “gol fantasma” contro la Juventus nel 2012. Iconico suo malgrado.

Philippe Mexès (2011) - Difensore forte, ma discontinuo. Al Milan resta cinque stagioni e il suo nome è inciso nella memoria per il goal favoloso in rovesciata da fuori area all’Anderlecht.

Mark Van Bommel (2011) - Arriva a gennaio e diventa il generale del centrocampo del diciottesimo Scudetto. Solo 18 mesi in rossonero, ma intensissimi. Iconico anche il suo addio tra le lacrime.

Christian Vieri (2005) - Dal nerazzurro al rossonero in un’estate shock. Il fisico non regge più: resterà solo sei mesi. Un flop inatteso, ma nonostante tutto resta un trasferimento iconico per il nome e per la provenienza.

Mario Yepes (2010) - Pilastro del Chievo, a Milano trova Nesta e Thiago Silva davanti a sé. Professionale e disponibile, resta comunque un comprimario affidabile nelle tre stagioni in rossonero. Una domanda riecheggia nella mente dei tifosi: alla fine Mario Yepes è riuscito ad entrare?