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DAL NUOVO STADIO ALLA PROTESTA DEGLI AMBULANTI

Nuovo San Siro fermo? Milan e Inter dicono stop alla vendita di magliette fuori lo stadio

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In piedi non c'è solo la progettazione del nuovo San Siro, a oggi ferma a causa di indagini, richieste del Comitato Sì Meazza e delibere. La questione contrattuale con gli ambulanti fuori lo stadio è stata modificata da parte di Milan e Inter
Mattia Giangaspero
Mattia Giangaspero Direttore responsabile 

Milan e Inter, dopo 3 mesi di analisi e trattative, hanno deciso di rimodulare i contratti riguardanti gli ambulanti fuori San Siro e le vendite durante gli incontri di Serie A, Coppa Italia e Champions League.

Dovete sapere infatti, che tutti i furgoncini fuori San Siro, i quali vendono prodotti alimentari, magliette da calcio, sciarpe e altri oggetti di merchandising rossoneri e nerazzurri, hanno da sempre avuto un contratto specifico con i due club. 

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Contratto che viene continuamente rinnovato. Per la prossima stagione, la 2025/2026, Milan e Inter hanno deciso però che qualcosa dovrà cambiare. Forse infastiditi dal fatto che la questione nuovo stadio e cessione di San Siro sia praticamente bloccato da richieste del Comitato Sì Meazza (modificare due vincoli, quello del secondo anello e uno nuovo, quello della tribuna ovest), dall'inchiesta sull'urbanistica e dalla nuova delibera del 2000 (di cui abbiamo parlato qui), i contratti proposti sono diversi, completamente modificati rispetto al passato.

Milan e Inter: un cambiamento storico con gli ambulanti fuori San Siro

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La nuova proposta dei due club, inviata l'1 agosto 2025 al Consorzio Operatori Stadio Milano prevede l’esclusione degli ambulanti del settore del merchandising. In ogni caso ed in qualsiasi momento.

Infatti il giorno dopo la scadenza dell’accordo del 2023 che regolava le attività nel piazzale dello stadio, "M-I Stadio Srl ha inviato un testo qualificato come “immodificabile nella sostanza”. 

Inoltre alla modifica di contratto, presentata e a sua volta immodificabile, c'è da aggiungere una spiegazione specifica e al tempo stesso banale. Milan e Inter e la società ''M-I Stadio Srl" hanno la facoltà insindacabile di imporre l’esclusione di un consorziato, senza obbligo di motivazione.

I club vogliono avere controllo proprio sul merchandising ufficiale e non vendere maglie non originali. Nulla che è stato fino a oggi era fuori legge. L'accordo con gli ambulanti prevedeva infatti di vendere maglie non originali a prezzi agevolati, ma i due club non vogliono più farlo.

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La protesta degli Ambulanti contro Milan e Inter e la lettera al Sindaco Sala

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"Appare chiaro che le società sportive abbiano avviato una iniziativa diretta a ridurre fortemente la presenza degli attuali ambulanti, fino ad escluderla"

Una lettera – scrive La Repubblica – "per pregare Giuseppe Sala e la sua giunta di esaminare con la massima attenzione le circostanze che illustrano il grave sviluppo che M-I Stadio Srl (società partecipata A.C. Milan S.p.A. e FC. Internazionale Milano S.p.A.) ha impresso alla trattativa con il “Consorzio Operatori Stadio Milano” per il rinnovo dell’accordo".

"Nell’incontro di maggio al tavolo della trattativa, alcuni manager di Inter e Milan ci hanno detto che c’era un problema di indagini riguardanti soggetti del merchandising», ha sottolineato Luigi Leanza, presidente del CdA del Consorzio che riunisce gli ambulanti. "L’azione amministrativa del Comune ha imposto e tuttora impone alle società sportive la seria ed ineludibile ricerca di un accordo".