Quei tre svedesi...

Gli anni d’oro del grande Milan! – 1950/1959 o la Milano degli svedesi

Samuele Virtuani
Samuele Virtuani Redattore 
La Storia rossonera tappa per tappa su MilanistiChannel.com. Riviviamo gli anni Cinquanta, anni di una Milano simile a Stoccolma, anni di scudetti, di Coppe Latine e di prestigio internazionale.

Avevamo lasciato il Milan nel pieno della prima grande crisi della sua Storia. Una crisi trasversale; un circolo vizioso fatto di scarsi risultati sul piano sportivo e difficoltà economiche causate dalle ristrettezze dei tempi di guerra.

Il Milan è "ottimista"

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Da un Milan alla canna del gas, espressione da intendersi fuori di metafora, i dirigenti rossoneri faticano a saldare gli importi delle bollette della sede societaria, si passa in poco tempo a un Diavolo pimpante, fresco e desideroso di tornare a bussare alle porte del paradiso. Un Diavolo in linea con lo spirito italiano del secondo dopoguerra. L'ottimismo impera. Gli anni Cinquanta sono forieri di tante belle novità, su tutte il Milan torna ad assaporare l’abitudine a vincere. I rossoneri vincono ben 4 scudetti (stagioni 1950/51, 1954/55, 1956/57 e 1958/59), poi arrivano anche 2 Coppe Latine (1951 e 1956) e una finale di Coppa dei Campioni persa con il mitico Real Madrid di Di Stéfano (1958). Trattasi della prima pietra della crescita a livello internazionale del Diavolo.

LONDON, UNITED KINGDOM - JANUARY 1: A.C Milan's Swedish midfielder Nils Liedholm juggles with the ball during practice in 1958. Nils was the captain of the Swedish national soccer team which lost to Brazil (2-5) in the World Cup final 29 June 1958 in Stockholm. AFP PHOTO (Photo credit should read STAFF/AFP via Getty Images)

Il Milan, infatti, nei tre lustri successivi al secondo conflitto mondiale, aumenta a dismisura sul piano internazionale la propria allure. E non solo per le vittorie sul campo. A giocare la Coppa Latina, trofeo antesignano della Coppa dei Campioni (nata nel 1956), è la compagine che ha già guadagnato lo scudetto. Al club capita di essere presente anche quando non arriva primo a fine campionato: a fronte dei 4 scudetti conquistati, negli anni Cinquanta, il Milan vi prende parte 6 volte. Va fatta una postilla, tuttavia: a leggere le cronache del tempo il confronto con formazioni europee è considerato più un fastidio che un piacere. Il tempo avrà modo di rovesciare questa prospettiva.

Una galleria di campioni in maglia Milan

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Il decennio 1950-1959 vedrà in campo alcuni tra i padri della patria rossonera, dagli svedesi NilsLiedholm, Gunnar Gren e Gunnar Nordahl all'uruguayano Juan Alberto Schiaffino, passando per ottimi atleti del calibro di capitan Carletto Annovazzi, Cesare Maldini (all'esordio sul finire del periodo), Zagatti, Bonizzoni, Danova, Altafini, Grillo e il portiere Lorenzo Buffon, considerato allora al pari di Lev Yashin e scelto per rappresentare la squadra FIFA All-Star negli anni '60. Nomi importanti, uomini che regalano al Milan le prime soddisfazioni di 125 anni di Storia. I rossoneri se la cavano alla grande anche sul piano finanziario. Finalmente il club ha una struttura organizzata che fa capo a un presidente disposto a investire come mai in precedenza: dal 1954, anno del suo insediamento, si avranno risultati inimmaginabili.

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Andrea Rizzoli, il grande patron rossonero 

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Andrea Rizzoli è il primo a sollevare la Coppa dei Campioni, vinta nel 1963 con il Benfica di Eusébio, ma sarà anche l'ideatore di Milanello, la “fucina degli artisti”. Nello staff tecnico, inoltre, ci sono personalità di spicco che scrivono pagine di storia del club giorno dopo giorno, con i loro comportamenti e le loro decisioni. Su tutti, il direttore tecnico Gipo Viani: otto anni di grande calibro, di cui due da allenatore.

È l'epopea dei grandi derby coi cugini nerazzurri e delle amichevoli indimenticabili come il successo per

3-2 sugli ungheresi dell'Honvéd, allora la squadra più forte del mondo, se non altro perché nelle sue fila gioca un certo Ferenc Puskás. È un'epoca in cui giocare una normale amichevole con una squadra dell'Est europeo equivale a barcamenarsi con successo tra i tavoli dell’alta diplomazia. La cortina di ferro è già calata sul Vecchio continente e la Guerra Fredda ha preso avvio.

Propositi di rivalsa

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Il Milan c'è, è vivo ed è deciso a sbaragliare in primis la concorrenza di Inter e Juventus. Alla Vecchia Signora viene letteralmente scucito il primo scudetto della storia, in virtù del primato ottenuto nel campionato 1950/51, quarantaquattro anni dopo l’ultimo successo del 1907. Il Milan è ancora una volta parte della Storia in quanto protagonista della prima partita mandata in onda in Italia: un Juventus-Milan che avrebbe potuto decidere le sorti del campionato. Nordahl e compagni fanno loro la contesa con un perentorio 7-1, infliggendo ai bianconeri la peggiore sconfitta interna di sempre e non solo nel duello tra le due compagini. Quattro reti portano la griffe del terzetto svedese che tutta Europa invidia al Milan: 2 sono di Nordahl, una di Gren e una del “maestro” Liedholm.

E nei cieli di una Milano simile a Stoccolma pare quasi di vedere lampeggiare le aurore boreali.