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La situazione di Santiago Giménez divide all'interno dell'ambiente Milan: d'altronde, parliamo di un acquisto oneroso e di caratura internazionale, che dopo appena cinque mesi potrebbe clamorosamente dire addio. Che un giocatore del suo calibro possa già essere messo in discussione suona strano, quasi come fosse la spia di un problema più profondo.
L'ipotesi che dietro una possibile separazione si nascondano ragioni caratteriali è forte; in particolare, il tema potrebbe essere prettamente di natura mentale.
Circola un aneddoto, relativo al post-partita di Venezia-Milan, piuttosto emblematico in questo senso; Giménez, che nonostante la prestazione opaca da subentrato è stato in grado di segnare il gol del 2-0, si sarebbe presentato da Conceição quasi per scusarsi del basso livello della performance; di tutta risposta, il tecnico portoghese ha invece voluto premere sul tasto della positività, esortando il messicano a non buttarsi giù dopo una vittoria con gol.
Questo filone narrativo si incastrerebbe perfettamente con la filosofia di Allegri, che ha sempre messo la costruzione di un gruppo forte mentalmente tra le priorità. In quest'ottica, la cessione rappresenterebbe una scelta dovuta per cominciare a dare nuova linfa alla mentalità di un gruppo che deve necessariamente rinascere anche sotto il punto di vista della forma mentis.
Eppure, le ragioni per scommettere ancora sul messicano sono altrettanto, se non più, valide. Giudicare un attaccante dopo soli cinque mesi, inserito nel contesto di un Milan fragile e frastornato, sarebbe quantomeno frettoloso; ora c'è un nuovo allenatore, un nuovo sistema di gioco e un modulo che potrebbe valorizzarlo più di quanto fatto da gennaio a maggio 2025.
Dare a Giménez una possibilità in un contesto rinnovato appare quasi un dovere, sopratutto dando uno sguardo attento ai numeri. Con 5 gol in 670 minuti, Giménez ha segnato una rete ogni 134 minuti, un ritmo decisamente buono per un debuttante del nostro campionato. Le statistiche avanzate, inoltre, (xGOT di 4.28 vs npxG di 4.05) raccontano di un finalizzatore efficace, capace di capitalizzare al meglio le occasioni create; in sostanza, da un punto di vista meramente statistico, non è folle pensare che per sbocciare l'ex Feyenoord abbia solo bisogno di tempo e di un contesto tecnico-tattico più ordinato.
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