Il Milan rivoluziona il reparto portieri: Sportiello torna all’Atalanta, arriva Terracciano, mentre sui giovani Torriani e Nava una scelta è stata compiuta.
All’inizio del mercato estivo sembrava Mike Maignan il portiere destinato a lasciare il Milan. Poi, con la scelta di trattenerlo come pilastro del progetto, i riflettori si sono spostati sulle retrovie. Ed è lì che, a sorpresa, qualcosa si è mosso davvero: Marco Sportiello è in uscita, destinazione Atalanta, mentre Pietro Terracciano si prepara a compiere il percorso inverso, lasciando Firenze per approdare a Milanello.
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Per Marco Sportiello si tratta di un ritorno a casa, nella sua Bergamo. Dopo due anni in rossonero, coronando il sogno di indossare la maglia del cuore, la voglia di tornare vicino alla famiglia e la possibilità di un minutaggio più ampio hanno fatto la differenza. Con l’Atalanta impegnata su più fronti nella stagione 2025/26, per lui potrebbe esserci più spazio tra i pali rispetto al ruolo definito di vice-Maignan.
Rivoluzione tra i pali: Maignan resta il faro, Sportiello, Terracciano e Nava nel turbinio del mercato
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Al suo posto, il Milan ha scelto Pietro Terracciano, classe 1990, portiere esperto e affidabile con una lunga carriera in Serie A. Il suo arrivo risponde a due esigenze: avere un secondo affidabile per Maignan e una guida esperta per il giovane Lorenzo Torriani, fresco di rinnovo. Terracciano arriva con un doppio compito: sicurezza quando chiamato in causa e leadership silenziosa per far crescere chi sta dietro di lui.
Nel frattempo, Lapo Nava è ormai a un passo dalla Cremonese. Una cessione che sa di scelta tecnica e progettuale: il Milan ha deciso di puntare sul classe 2006 Lorenzo Torriani come giovane da far crescere alle spalle di Maignan e Terracciano. Per questo, per Nava si spalancano le porte della neopromossa Cremonese, dove potrà mettersi in mostra e provare a conquistarsi un posto da titolare. L’operazione si dovrebbe chiudere a titolo gratuito, ma con una clausola del 50% sulla futura rivendita. Un modello ormai consolidato in casa rossonera, già applicato ai casi di Daniel Maldini e Marco Brescianini. Cessioni low-cost, ma con il futuro in cassaforte.
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