Christian, padre del nuovo numero 7 rossonero, è stato intervistato dai colleghi della TUDN: "Venerdì è stato difficile perché...".
Una volta annunciato l'ingaggio e poco prima della presentazione ufficiale di Santiago Gimenez come nuovo giocatore del Milan, Christian "Chaco" Gimenez, padre e rappresentante del Bebote, ha rivelato le difficoltà riscontrate nell'approdo del figlio a Milano. Problemi, poi, fortunatamente superati.
Papà Gimenez rivela...
—
In un'intervista ai colleghi della TUDN, papà Gimenez ha parlato degli ultimi giorni del nuovo numero 7 milanista al Feyenoord e ha rivelato di non aver dialogato molto con Santiago per non mettergli pressione, dato che aveva ancora match importanti da giocare con la squadra di Rotterdam.
"Avevamo già parlato - ha raccontato Gimenez senior -, lo stavamo facendo da un po', nel mercato precedente il Milan si è presentato l'ultimo giorno e non è successo, eravamo già in trattativa con il Milan, avevano già seguito Santiago".
"Glielo dicevo, non gli ho detto molto, ho lasciato passare i giorni per non farlo preoccupare, aveva anche una partita di Champions League, era preso e non volevo che gli scoppiasse la testa".
Christian ringrazia il Feyenoord
—
A rendere in alcuni momenti complicato lo storico trasferimento è stato il desiderio del Feyenoord di trattenere Gimenez almeno per altri sei mesi. Alla fine, però, gli olandesi hanno accettato l'offerta del Diavolo in questo mercato invernale.
"Venerdì è stato difficile perché capisco anche il Feyenoord, a metà stagione, che gioca in Champions League e per giunta sorteggiato contro il Milan. Quindi non è stato facile...".
"Pensavo che a un certo punto potesse succedere qualcosa di diverso - ha continuato Christian -, ma Santi ha voluto fare il passo successivo, il club si è comportato in modo straordinario, ringraziando Santiago per tutto quello che ha dato loro, al di là del fatto che chi lo ha portato in Europa era stato il Feyenoord, hanno apprezzato anche il comportamento di Santiago, come è cresciuto, ciò che ha dato alla società e tutto ciò mi riempie di orgoglio perché alla fine è questo che rimane".