Il Milan guarda al futuro con un occhio al glorioso passato: Redondo junior è il profilo perfetto per Allegri.
Redondo al Milan? No, non è un déjà-vu.Non siamo tornati nel 2000, né c’è stato un bug temporale che ci ha riportati ai tempi del Millennium Bug. Siamo nel 2025, eppure il cognome Redondo torna prepotentemente ad affacciarsi dalle parti di Milanello.
Il protagonista è Federico Redondo Solari, figlio d’arte, anzi, di autentica aristocrazia calcistica. Secondogenito del leggendario Fernando Redondo, indimenticato regista argentino che ha vestito anche la maglia del Milan, e nipote - dal lato materno - dell’altrettanto noto Santiago Solari. Inutile dire che, con un patrimonio genetico del genere, Federico difficilmente avrebbe potuto fare altro nella vita se non il calciatore.
E se non bastasse, nel suo albero genealogico figurano anche il fratello maggiore Fernando, ex calciatore professionista, il nonno Jorge Solari e persino gli zii Esteban ed il già citato Santiago Solari, entrambi protagonisti nel calcio sudamericano ed europeo, con esperienze anche in Nazionale.
Una stirpe da campo e da spogliatoio, che oggi guarda di nuovo verso l’Europa - e più precisamente verso Milano.
La storia di Federico Redondo e l'interesse da parte del Milan
—
Centrocampista difensivo, classe 2003, doppio passaporto argentino e spagnolo, Federico Redondo Solari è uno di quei profili che attirano l’attenzione non solo per il talento, ma anche per l’eredità che portano sulle spalle. Nato a Madrid il 18 gennaio 2003 da genitori argentini - il padre è Fernando Redondo, ex fuoriclasse del Real Madrid e del Milan, la madre Natalia Solari - Federico ha respirato calcio fin dalla culla.
Trasferitosi in Argentina all’età di cinque anni, ha seguito il percorso classico del giovane talento sudamericano: settore giovanile dell’Argentinos Juniors, esordio in prima squadra a 19 anni, il 12 luglio 2022 contro il Tigre. Da lì in avanti, la crescita è stata costante. Alto 1,88 m, destro naturale, Redondo agisce da mediano puro, davanti alla difesa. Un ruolo che interpreta con intelligenza e pulizia tecnica, qualità che non sorprendono considerando le sue origini.
Nel febbraio 2024 arriva la chiamata dall’Inter Miami, dove firma fino al 2027 (con opzione per il 2028). Il club di David Beckham lo strappa all’Argentinos Juniors per 7,5 milioni di dollari più il 15% sulla futura rivendita. Una cifra importante per la MLS, ma che in prospettiva potrebbe rivelarsi un affare.
In una stagione e mezza negli Stati Uniti, Redondo ha messo insieme quasi 50 presenze, 2 gol e 3 assist, dimostrando personalità e continuità. Ma soprattutto, ha potuto osservare da vicino un maestro del ruolo, Sergio Busquets, compagno e mentore nei mesi trascorsi a Miami.
Eppure, il modello più grande per Federico rimane sempre e solo uno: “Mio padre è la mia grande referenza. Penso sia stato il miglior numero 5 della storia”, ha dichiarato in una recente intervista. Una frase che dice tutto sul suo DNA e sulle sue ambizioni.
L'interesse mai sopito per Redondo da parte del Milan
—
Già durante il mercato invernale del 2024, il nome di Federico Redondo era stato accostato al Milan, prima che il centrocampista argentino scegliesse di volare negli Stati Uniti. Allora, forse, il salto diretto in Europa sarebbe stato prematuro. Ma ora, nel 2025, con Massimiliano Allegri alla guida dei rossoneri, il nastro potrebbe davvero riavvolgersi.
Il tecnico toscano ha tracciato una linea chiara: servono giocatori di personalità e qualità, un mix sapiente di esperienza e prospettiva, per dare equilibrio e idee a un centrocampo che necessita di nuova linfa. In questa direzione si muove Tare, che sta lavorando duramente per cercare di per consegnare ad Allegri una rosa ambiziosa e completa.
Con Modric sempre più vicino e Xhaka oggetto di trattative serrate, un profilo giovane e futuribile da affiancare a due veterani sembra la scelta più naturale. Ed è qui che torna in scena Redondo. Classe 2003, elegante nel tocco, ma solido nella struttura, rappresenta l’identikit ideale tracciato da Allegri.
Una sorta di Bentancur 2.0: stesso ruolo, stesso equilibrio tra dinamismo e disciplina tattica. E considerando la stima che Allegri ha sempre avuto per l’uruguaiano, un centrocampista dalle caratteristiche simili potrebbe davvero essere una manna dal cielo per il nuovo corso del Milan.
Adesso che il tempo sembra essersi fermato al 2000, il tempo delle decisioni è arrivato. Federico è pronto a ripartire da dove il padre è stato costretto a fermarsi.