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Con l’ufficialità dell’interruzione del prestito di Alvaro Morata al Galatasaray e il suo formale ritorno al Milan - preludio a una nuova avventura calcistica in terra comasca - è arrivato il momento dei saluti del centravanti spagnolo alla squadra turca.
Arrivato a Istanbul nel gennaio 2025, dopo appena sei mesi in rossonero, Morata lascia il Galatasaray dopo un’ulteriore parentesi di sei mesi, pronto a voltare ancora pagina nella sua carriera.
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"Cari tifosi del Gala e popolo della Turchia, desidero ringraziarvi sinceramente per l’affetto, il calore e il supporto che mi avete dimostrato. Mi avete fatto sentire il benvenuto fin dal primo giorno e il vostro supporto è stato tra i più straordinari che abbia mai sperimentato nella mia carriera. Purtroppo, non posso dire lo stesso della mia esperienza con il club. Ci sono stati momenti in cui la parola data e il rispetto dei valori fondamentali non sono stati rispettati.
Fino all’ultimo, gli impegni presi non sono stati rispettati, al punto che non mi è rimasta altra scelta che rinunciare a parte del mio stipendio e ad altri diritti contrattuali che avevo già guadagnato con il mio lavoro. Per me, nella vita e nel lavoro, ci sono principi che non dovrebbero mai essere violati, come il rispetto dei diritti di ciascuno. Non riconoscere e compensare ciò che è stato guadagnato è, per me, inaccettabile e contrario ai valori di correttezza e professionalità in cui credo. So che spesso di queste questioni non si parla apertamente, ma credo sia giusto dare ai tifosi la vera spiegazione di quanto accaduto. Voi e la città di Istanbul rimarrete sempre nel mio cuore e vi auguro il meglio, oggi e in futuro.
Un ringraziamento speciale va anche all’allenatore e al suo fantastico staff: sono certo che continuerete a scrivere la storia del Galatasaray. Un sentito ringraziamento a tutti i miei compagni di squadra per i momenti condivisi e a tutte le persone che lavorano nei centri di allenamento.
Con affetto, Alvaro"
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