
di Marta Baudo -
ADESSO BISOGNA METTERE A FRUTTO
di Marta Baudo -
I presupposti per la nostra disfatta c’erano tutti e il Mister sembrava un dead walking man. Per di più la mossa tattica di Fonseca appariva un vero azzardo. Forse che lui volesse suicidarsi anzitempo? E scoprire Pavlovic in panchina, quasi un azzardo contro quei giganti...Ma l’imprevedibilità del calcio riserva talvolta insperate sorprese. Proprio nella notte più difficile, in piena tempesta, abbiamo dato segnali di vita. Nelle ultime sei stracittadine siamo sempre stati in balia delle loro scorribande. Dopo due anni abbiamo deciso di presentarci e scendere in campo.
A sorpresa Fonseca è riuscito ad incartarli
La forza delle idee è stata vincente e tatticamente eravamo ben schierati con il 4-4-2… C’è solo un Presidente! Rischiare aiuta, soprattutto se ci sono voglia e mentalità. Nessuno avrebbe immaginato la nostra superiorità: loro restano di un altro livello ma… Sembra di aver assistito ad una metamorfosi. Noi corti, compatti e applicati, abili nelle ripartenze. I cartellini gialli presi dai cugini sono stati una buona volta emblematici dei nostri contropiedi. La pressione degli attaccanti, soprattutto di Pulisic e delle due punte fisiche, impediva ai neroblu di costruire il gioco e di colpire. Dall’America con furore il ragazzo a stelle strisce rivela un rendimento da campione e continua a timbrare il cartellino. Senza il sacrificio delle punte in fase di non possesso, non saremmo stati abili nel raggiungere questo risultato. Morata il saggio, da centrocampista aggiunto, raccordava centrocampo e attacco, cucendo gioco e aprendo spazi. Hakan, non è sempre domenica!
Tutti o quasi si aiutavano: per la prima volta in stagione abbiamo giocato da squadra. Finalmente abbiamo ritrovato voglia di lottare e remare… quasi tutti in una direzione. Se c’è un diavolo che si è estraniato, guarda caso, si tratta di Leao, attivo più nel passare palla all’indietro che scorribandare come avrebbe dovuto. Il nostro dieci è la nota dolente della serata e finisce diritto nella black list. Comunque abbiamo creato più pericoli stasera che negli ultimi sei derby. Quanto alle occasioni da gol resta il rammarico per non aver chiuso i conti prima, e con un maggior utile. Quel risultato finale ci sta addirittura stretto: fosse finita 3 a 1 per noi, non ci sarebbe stato niente da dire. Qualche sofferenza l’abbiamo comunque patita: soprattutto sui loro cambi di gioco! E dobbiamo imparare a non sbagliare le scelte negli ultimi metri. Abbiamo ritrovato l’adrenalina da derby: stringere i denti ha permesso di uscire indenni nel lungo recupero. Con… la testa ci abbiamo creduto fino alla fine! Non ricordavamo più le emozioni da derby vinto, tanto era il tempo passato. La primavera aveva dato il là tornando al successo dopo sei anni con gol di… Maximilian Ibrahimovic! Capitan America ha fatto a gara con Gabbia per il premio di migliore in campo. Tra l’altro Matteo aveva iniziato la stagione in panchina: è stato l’uomo giusto al posto giusto. Il nostro centrale, genuino ragazzo del vivaio, ci riporta alla vittoria in un derby. Lui ha il rossonero nel DNA, oltre che bella visione di gioco. Il che non guasta.
Quel terzo tempo di Matteo rimarrà indelebile; dopo la parentesi al Villareal è tornato rigenerato e cresciuto. Ora dobbiamo mettere a frutto le indicazioni positive scaturite dal derby per non tornare a vivere incubi. Intanto si salta goduriosi anche sui divani. Sarà il punto di svolta? “Il derby non si gioca, il derby si vince”: Emerson Royal su Instagram. E anche il post di Gabbia emoziona: “Ti amo @acmilan Che gruppo che squadra Bravi ragazzi!!!
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