ANCHE SE QUALCOSA ANCORA MANCA

Da Malta, il Milan, i sogni e i modelli sostenibili: la base c’è

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Per arrivare a ciò che sognano i Milanisti, serve tempo: un settore giovanile forte, uno stadio di proprietà, un piano marketing strutturato e una squadra solida.
Redazione Milanistichannel

di Daniel Bugeja -

MilanicstiChannel è una ottima occasione per condividere con voi i miei pensieri e osservazioni sul mondo Milan. Permettetemi una breve introduzione: vivo a Malta, ma riesco a salire a San Siro tra le 6 e le 8 volte all’anno. Seguo tutto ciò che riguarda il Milan: maschile, femminile, giovanile e persino le categorie piu giovanili. Sono laureato con due Master, uno in Management e Business e l’altro in Leadership e Strategic Management. Sebbene sia un allenatore di pallacanestro, sono un appassionato di calcio sin da bambino. Quando guardo una partita, non osservo solo il pallone, ma studio tutti i movimenti in campo. Fino a settembre sono stato presidente del Milan Club Malta 1979 e membro dei Milan Ultras Malta.

Ma perché questa introduzione?

Perché seguo il Milan non solo dal punto di vista calcistico come un ultra, ma anche da quello manageriale e di marketing, sempre  con amore e passione. Se continuerete a leggere i miei articoli, noterete che non mi concentrerò esclusivamente sul calcio giocato, ma affronterò anche tematiche societarie, sempre basandomi sui fatti.

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Questione Management

Diciamolo chiaramente, chi critica la gestione della società come azienda non comprende le necessità del calcio moderno. È comprensibile che da tifosi vogliamo vincere, ma chiedo: preferite vincere oggi e rischiare di non farlo più per i prossimi 30 anni a causa di problemi societari, oppure costruire qualcosa di solido per il futuro? Purtroppo, figure come Berlusconi e Moratti non ci sono più, e probabilmente anche loro avrebbero adottato strategie diverse nel contesto odierno. Certo, molti sperano in un magnate arabo o del petrolio, ma riflettiamo: ieri si parlava dei russi come Abramovich, poi dei cinesi, ora degli arabi che stanno costruendo le proprie squadre nazionali. Esempi come PSG, Chelsea e Newcastle non sempre rappresentano modelli sostenibili. I loro risultati parlano da soli! Dobbiamo aspirare a una società autosufficiente, sul modello di Bayern Monaco, Real Madrid, Liverpool o Barcellona.

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A mio avviso, la base c’è. Abbiamo 15-16 nazionali che giocano titolari e si comportano bene. Inoltre, ci sono giovani promettenti pronti a diventare parte integrante della squadra. Allora, perché non vinciamo? Come ha detto il Mister (che sta crescendo nella gestione), non è facile affrontare le squadre non di vertice. La squadra deve abituarsi a giocare da grande, ma manca ancora qualcosa: un paio di giocatori esperti, leader in campo, capaci di mantenere alta la concentrazione nei momenti difficili specialmente quando le squadre si chiudano dietro.

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