Esiste un aspetto fondamentale dell’intervista di Geoffrey Moncada che deve essere sottolineato, ovverosia il modus agendi dell'intero gruppo di lavoro rossonero.
L'ALGORITMO SMENTITO
Il metodo Moncada
Troppo spesso nell’ultimo anno e mezzo abbiamo sentito dire che il Milan sceglieva i giocatori senza vederli, sulla base di un mero algoritmo.
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Nulla di più falso
—Tale circostanza è palesemente smentita dalle parole precise, puntuali e circostanziate del dirigente sportivo rossonero.
C’è un passaggio particolare della sua intervista atto a chiarire quella che è la metodologia di lavoro della dirigenza del Milan.
“Usiamo il database, che ci dice se c’è un giocatore importante da vedere. Prima in video con gli scout, per vedere qualcosa di interessante, e poi live. Prima dobbiamo conoscere il giocatore. Abbiamo 10 scout, 5 in Italia e 5 fuori. Su di loro abbiamo una metodologia di lavoro. Hanno una zona particolare da vedere: prima guardano in video tutta la settimana e a fine settimana vanno live per confermare o no. E dopo provo ad andare anche io. Dal vivo è diverso: vedi cose come la velocità, l’impatto nei duelli… Impossibile prendere un giocatore senza averlo visto live”.
In sostanza l’algoritmo è un ausilio che facilita il lavoro degli scout milanisti. Può dare qualche suggerimento, magari qualche idea ma non determina da solo l'arrivo o meno di un giocatore.
L’algoritmo non è un metodo di scelta, bensì un supporto conoscitivo ed informativo che può aiutare a formare un’opinione che poi potrà portare ad una decisione.
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