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A cura di Marta Baudo per Thedevilinside.it -
Ancora una volta al test di livello Milan punto e a capo.La difesa a tre non ha risolto tutti i problemi. Il malato non guarisce in un attimo, la convalescenza è più lunga del previsto. Ed ecco così riaffacciarsi i fantasmi dei mesi scorsi e quelle maledette amnesie. C’è comunque da dire che contro l’Atalanta il Milan ha dato l’impressione di coprirsi bene e mettere un certo impegno per ottenere il clean sheet. Basta però un’occasione per disunirsi ed il prender gol è emblematico della stagione: costa sempre carissimo. Un marchio di fabbrica di questi mesi da sconfessare nel futuro prossimo.
La prova del nove dopo l’Udinese è stata contro un avversario di valore più alto e stavolta a tratti il Milan ha faticato. Bisogna migliorare soprattutto quando non si ha la palla e imparare a non sbilanciarsi: se ci disuniamo andiamo in tilt e perdiamo le sicurezze. Se poi, oltre a qualche svarione, sbagliamo anche l’ultimo passaggio perché manca lucidità, allora segnare diventa complicato. Quando impareremo a fare cross tagliati e precisi come si deve? Chissà se Reijnders e Pulisic e anche Leao erano in modalità risparmio energetico pre derby? Gli orobici ci hanno spezzato in due sul più bello, quando avremmo meritato di più. Speravo che avessimo imparato a tenere bene il campo, invece lasciamo buchi fatali. Sarebbe bastato poco per avere un risultato positivo! La Dea è semplicemente stata più squadra rispetto a noi. Siamo privi di quell’intelligenza calcistica, necessaria a una squadra di vertice, che fa fare le scelte giuste nei momenti topici.
Milan dove hai nascosto personalità e mentalità? Non possiamo essere sempre così prevedibili e scolastici. Come mai non sappiamo reggere i ritmi delle partite per intero? Siamo una squadra che dovrebbe essere esperta, invece ogni volta appare impreparata. Il colmo è che quando sembriamo essere più quadrati e organizzati, poi non arrivino i tre punti. Se non sprigioniamo le nostre bocche di fuoco, rimaniamo in bianco. Invece gli avversari in un amen si scatenano. Non giochiamo a memoria ma con spunti improvvisati. Il calcio è vincente quando si gioca all’unisono e con giocate ben memorizzate. Non dovrebbe essere così, ma forse i giocatori avevano in testa la semifinale di Coppa Italia. E avevano preso la Serie A come un allenamento in cui risparmiare energie, e non farsi male! Ora non resta che giocare l’ultimo derby stagionale sulla scia dei precedenti, senza timore e con carattere. In una stagione così deludente sarebbe una consolazione, seppur modesta, uscire indenni da tutti i derby. Potrebbe essere la nostra prima rinascita. Per costruire il futuro dovremo poi ripartire dall’unità d’intenti dirigenziale. Abbiamo faticato e fatto pochissimi punti con le squadre dei primi posti. Non è da Milan, ci sorprende molto. Ci aspetta un ultimo step per poterci giocare un trofeo che manca da tanto. Nonostante tutto, proviamoci e crediamoci davvero.
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