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The Devil Inside – Stesso Milan stesso male

Milan
Milan, ora o mai più testa, gambe e cuore. Intanto forse qualcosa si muove sul mercato…
Redazione Milanistichannel

di Marta Baudo per Thedevilinside.it -

Speravamo che l’adrenalina della rimonta contro il Parma ci galvanizzasse, trasmettendo carattere e fame di vincere: è stata un’inutile speranza. In Europa poi avevamo una grande chance, il destino era nelle nostre mani! Pensavamo che a Zagabria sarebbe stata, per i nostri Diavoli, un’impresa relativamente scontata. Invece l’impresa l’hanno fatta i croati. Illusi di aver già un piede nel G8, dobbiamo fare marcia indietro e passare dalle forche caudine per poter assaporare la nobiltà d’Europa. Gli errori saranno stati fatti a monte nella costruzione della rosa ma poi chi va in campo sono i giocatori. Se non fanno lo sforzo per mettere la marcia in più, non ne usciremo mai da questo vicolo cieco.

Perché tutti gli avversari sono sempre desiderosi di vincere e noi no?

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Siamo campioni nei dati peggiori: cartellini rossi, gol regalati agli avversari, lunghi tempi di ammutinamento in campo, amnesie, non saper tirare in porta, e chi più ne ha più ne metta. Leao o è in serata oppure, come in Croazia, in versione… addormentato nel bosco. Se anche Gabbia, poi, viene… ingabbiato nel vortice, allora sono cavoli amarissimi! Pulisic è l’unico leader, ma se i compagni non lo seguono il suo impegno serve a poco: un leader su undici non basta. È ovvio che, come a Zagabria, partire a scoppio ritardato sia un handicap in più e, uscirne sani e vivi senza le ossa rotte, diventi complicato. Sorprende essersi fatti prendere in castagna da un Fabio Cannavaro qualunque. La Dinamo sarebbe scarsa vera, ma noi l’abbiamo esaltata.

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Non aver raggiunto gli ottavi in via diretta è dannoso: a livello sportivo, economico e per il mercato. Anche il ranking UEFA ne risente. Dobbiamo ora sperare che dal sorteggio non capiti un derby italiano. Evitare i playoff avrebbe dato al Mister modo e tempo per lavorare e sviluppare il suo gioco, ora è tutto più complicato. Come dice Sergio, purtroppo è anche la base che manca. I nostri giocatori hanno molti limiti mentali e tecnici. Per di più spesso sono molli, insicuri, nervosi e convinti che i gol li segniamo per grazia divina. Non vinciamo i duelli in difesa e davanti le idee sono poche, in area troppo spesso cerchiamo dribbling e passaggi filtranti. Tirare quando si è in area non è vietato! Non siamo abili a rubare palla e tanto meno aggressivi; per non parlare di quanto siamo passivi in difesa. A Zagabria non siamo stati il solito Milan europeo che comunque, pur con un gioco non sempre smagliante, portava spesso a casa il risultato. Preoccupa avere in rosa giocatori che vadano stimolati a giocare all’altezza delle aspettative. La testa sembra il problema più grosso: bisogna affrontare al più presto questa difficoltà che non permette di approcciare seriamente le partite. È una stagione stramba! Non resta che attaccarci a quanto sia concretamente ancora raggiungibile. Cerchiamo di giocare iniziando finalmente dal primo minuto, con testa e piede giusti, a partire dal prossimo impegno molto delicato di campionato.