MENTALITA FLOP

THE DEVIL INSIDE – Ritorno al passato

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Crash test Dea, e noi ci presentiamo senza garra. Altro che provare a tornare in corsa per obiettivi importanti…
Redazione Milanistichannel

di Marta Baudo per Thedevilinside.it -

Bergamo era l’ultima chiamata per il treno rossonero e noi deragliamo penosamente. Gli orobici hanno un progetto vero, tra società con visione strategica, allenatore preparato e giocatori scelti oculatamente. E poi ci si mette pure La Penna condizionando il match, convalidando un gol per molti dubbio. Tra campionato e Champions continuiamo a subire decisioni arbitrali che ci penalizzano.  Maignan dal canto suo funge da giocatore di movimento aggiunto, a guidare i compagni come uomo in più. Gabbia poi dà solidità e serenità alla difesa: è monumentale. Sembravamo d’improvviso più svegli in fase difensiva, con la difesa a cinque, ma poi siamo ricaduti nelle solite vecchie maledette amnesie. E così quei gol che continuiamo a prendere su calcio piazzato diventano troppi, compromettono i risultati e la classifica. Se Emerson Royal fa più danni che altro, il nostro Theo scombina i piani finendo tra i peggiori: errori dietro e poche discese micidiali in avanti!

Temevamo “l’appuntamento dal dentista” a Bergamo: ancora una volta ne subiamo le conseguenze!

Gli orobici pur forti e temibili sul campo sembravano meno incisivi del solito ma, quando meno te l’aspetti, ti colpiscono. C’è poi chi, come De Ketelaere, con la cura Gasp ha trovato pane per i suoi denti: una metamorfosi tutta a nostre spese. Loro pressano a uomo e vincono agilmente gli scontri fisici. Noi non siamo neanche stati capaci di cambiare in corsa il ritmo e ci è mancata la precisione nelle azioni di contrattacco. Si sono spenti soprattutto quei fari che nell’ultimo periodo ci avevano portato a segnare tre gol a ripetizione. Per di più l’uscita di Pulisic è stato un fulmine a ciel sereno, scombinando le chance di stare in partita e di essere pericolosi. C’è da dire che se manca Capitan America, la nostra manovra ne risente molto ed è meno fluida; si è già visto in stagione.  Ci siamo accontentati troppo presto del pareggio, forse convinti che non avremmo corso i temuti pericoli. Rinunciatari e passivi non fa rima con vincenti.

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A che scopo andare al piccolo passo, perdere tempo in campo e addormentare le sfide? Ci sarebbe comunque voluta la fame del Diavolo e la partita perfetta per cercare di vincerla. Non riusciamo mai a fare l’up grade, anzi, crolliamo al momento decisivo. Ci manca la mentalità vincente. E diciamo niente…! Questa squadra appena molla un minimo l’attenzione si perde in un bicchiere d’acqua. Ora il nostro cammino sarà davvero complicato. Davanti vanno con l’acceleratore schiacciato. Noi siamo troppo incostanti e così rimaniamo nelle terre di mezzo, con una classifica sull’orlo del precipizio. Non c’è tregua: torna la Champions che per ora ci fa compagnia. In futuro la vedremo con il binocolo?

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