di Marta Baudo per Thedevilinside.it -
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THE DEVIL INSIDE – Non è sempre Lunedì…

Altro che ripartire con slancio e con una marcia in più, galvanizzati dalla grande impresa in Supercoppa! Avremmo dovuto vincere a mani basse. Falliamo subito la prima controprova. E ci ritroviamo delusi, amareggiati e… Piccoli. A San Siro andiamo sempre più in tilt davanti a squadre che hanno poco o niente da dire: diventiamo prevedibili in attacco, con poche sovrapposizioni sulle fasce. Pressare in modo asfissiante per poi mancare di precisione sotto porta risulta alla fine inutile.
Morata è quasi meglio come centrocampista che come attaccante, da solo là davanti combina poco
—Segnare un gol a partita non serve a niente, così come fare a ripetizione cross inutili: agli attaccanti devono arrivare palloni puliti. E poi dobbiamo imparare a segnare anche non in campo aperto. Bisogna trovare le contromisure anche quando c’è molto traffico nella zona nevralgica. Chissà se arriverà dal mercato quel bomber decisivo, quella punta vera che ci manca ogni maledetta domenica? Quanto ci servirebbe Giroud o ancor di più Pippo o il primo Ibra: non abbiamo da troppo tempo uno che la butti dentro senza fronzoli, e, insomma, sia davvero letale sotto porta.
Precisione, velocità, larghezza del gioco, queste le chiavi: appena mancano, andiamo in crisi! Fatichiamo a debellare il virus della mancanza di idee quando incontriamo le “piccole”. Riuscirà il medico Sergio a trovare un vaccino in tempi brevi? Però i ragazzi devono mettersi in testa che contro le squadre stile Cagliari bisogna dare più del 100 %. A caldo Conceicao è lucido e consapevole delle pecche della squadra. Il suo mantra è: “il calcio è semplice”… Alla fine con tutti questi mezzi risultati la Champions la vediamo solo con il binocolo! Il treno di chi sta vicino aveva anche rallentato e noi… immobili a guardare, senza sprintare come avremmo dovuto. Non ci aspetterà all’infinito questo treno. Se ci diamo una scossa possiamo ancora sperare, sapendo che le occasioni sono limitate. Crederci ora o addio sogni d’Europa. La Serie A è lunga ma siamo a metà del cammino con scarsissimo fieno in cascina, senza distinzione tra casa e trasferta. Adesso Como! Riusciremo a superare il test? Spunterà finalmente l’alba? Solo una serie di vittorie potrebbe rimetterci in corsa.
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