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analisi di Roberto Dupplicato -
Triste e malinconico come un po di fado nei vicoli di Lisbona quando piove. Non bastava il caos per il pari di domenica col Genoa, le polemiche social di Leao e Theo, le clessidre con la sabbia che scende dopo che sabato Fonseca aveva lanciato una difesa giovane che, già alla lettura della formazione, aveva parlato chiaro: fuori quelli che hanno vinto lo Scudetto, dentro altri, ma con alto rischio in caso di insuccesso.
Ieri sera poi a Milano si è scatenato il panico e la situazione, per i rossoneri, rischia di andare fuori controllo
L'Inter di Inzaghi è al quarto anno di percorso, all'Olimpico tutti gli schemi del Demone di Piacenza sono andati a segno, cancellando le polemiche per la sconfitta in Champions League con il Bayer che può averne rovinato la classifica. Certo, se fai sei gol e Lautaro non ne firma neanche uno un po' strano è, ma non è questo il giorno per fare polemica sull'Inter, oggi senza più balbettamenti difensivi, virtualmente prima con l'Atalanta a +2 sul Napoli di Conte ma, soprattutto, con 9 punti in più sul Milan, che li ha pure battuti nel derby.
Il successo dell'Inter apre un mondo di polemiche e ora c'è chi dice che Fonseca rischi di non mangiare il panettone anche se manca solo una settimana al Natale. Sui social lo massacrano, la stampa non lo difende e pure la società si sarebbe indispettita per l'attacco mediatico agli arbitri dopo la sconfitta con l'Atalanta. La curva non lo contesta perché gli riconosce dignità ma la sensazione è che il club abbia sbagliato scelta e che lui, giustamente, se il suo destino sarà l'addio vuole che lo esonerino per le sue idee e non per quelle di altri. Il fonsechismo alla fine è soprattutto questo, e in sottofondo a questa storia triste continuano a suonare note di un fado che non smette di lamentarsi. Come Leao sui social.
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