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Ai microfoni di Calcio Time, trasmissione a cura della redazione di EuropaCalcio.it, è intervenuto Manuel Belleri, ex terzino della Lazio, dell’Udinese e del Lecce, tra le altre.
Sulla situazione Fonseca al Milan: “Credo gli vada concesso ulteriore tempo per poter incidere e sono sicuro abbia infuso grande fiducia nel gruppo, attraverso le sue idee di calcio, in una partita determinante come quella contro l’Inter. Parliamo di un allenatore coerente, lucido nei concetti, che può perdere una partita come quella di Firenze ma al quale va attribuito tempo per poter professare a pieno il proprio credo calcistico. Alcuni episodi di spogliatoio, all’inizio dell’annata, hanno destabilizzato sia l’ambiente che delegittimato la sua posizione, ma è stato bravissimo a riportare il gruppo dalla propria parte. La sconfitta di Firenze può far parte di un percorso di crescita del Milan“.
Su Simone Inzaghi allo United: “Simone è un amico con il quale ho condiviso sette anni di carriera. Era un allenatore già quando giocava, non lasciava nulla al caso e conosceva ogni particolare sugli avversari. Penso sia cresciuto tantissimo sia dal punto di vista tattico che caratteriale anche grazie ad uno staff molto preparato, ma ha il grandissimo merito di essersi esposto con una frase molto forte riguardo il proprio lavoro e aver rispettato quel presupposto. Credo sia pronto per una realtà come quello dello United: è un allenatore aggiornato, di grande personalità e lo ritengo pronto per un’esperienza in Premier League, può crescere ancora tantissimo”.
Su Spalletti: “Ho condiviso una bellissima esperienza all’Udinese con Mister Spalletti e gli devo molto. Allenatore preparatissimo, di grande personalità e capace di gestire un gruppo pieno di calciatori di grande qualità e temperamento. Ritengo sia l’allenatore giusto per la Nazionale, anche perché ha avuto l’intelligenza di fare un passo indietro e adattarsi a una realtà molto differente come quella della selezione azzurra. Ha compreso i veri punti di forza di questa Nazionale cercando di attuare densità in zone del campo nelle quali aveva fatto fatica”.
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