Il retroscena è stato raccontato da Kush di ThatMilanPod, che ha riportato un dialogo diretto con il CEO di RedBird. L’interlocutore ha posto a Gerry Cardinale la domanda che da tempo viene fatta circolare tra i tifosi come narrazione esterna: l’idea che il fondo americano possa limitarsi a sistemare i conti, costruire lo stadio e poi vendere il club con un maxi profitto.
La testimonianza. Ho detto a Cardinale: "Gerry, sento spesso tra i tifosi del Milan che la tua intenzione è di sistemare alcune cose, ottenere l'opportunità di costruire uno stadio e vendere". Mi ha guardato, ha sorriso e ha detto: "Kush, non venderò mai il Milan".
MilanistiChannel apprende, da un importante editorialista italiano, che anche lui se lo è sentito dire. Da Gerry Cardinale in persona. Stesso concetto. In tempi non sospetti. Non in un’occasione pubblica, non come risposta ufficiale o di circostanza. In una chiacchierata informale destinata a rimanere informale, al momento dei saluti, in maniera del tutto spontanea e non come risposta a una domanda.
Tutto questo conferma la visione complessiva di Gerry Cardinale: un progetto strutturale e duraturo. In questa prospettiva, RedBird considera il club non come un asset da valorizzare e cedere, ma come una piattaforma strategica su cui costruire valore nel lungo periodo, anche attraverso sinergie come una futura franchise NBA a Milano.
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