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Josko Gvardiol, difensore della Nazionale croata e stella del Manchester City, ha voluto rendere un tributo emozionante al compagno Luka Modric. In un momento significativo delle sue vacanze, ha visitato la casa d'infanzia del centrocampista – recentemente diventato un nuovo giocatore del Milan – situata in Croazia (Zaton Obrovacki, una quarantina di chilometri da Zara) e tristemente nota per essere stata devastata durante la guerra dell'ex Jugoslavia.
La casa rappresenta una delle pagine più dolorose della vita di Modric: nel 1991, le forze serbe colpirono l’abitazione causando la morte del nonno del giocatore e costringendo la famiglia a fuggire in cerca di salvezza. Un passato segnato da sofferenza che ha forgiato il carattere del fuoriclasse croato.
Durante la visita, Gvardiol ha voluto lasciare un segno tangibile della propria stima: ha appeso alla porta della casa distrutta la maglia numero 10 della Nazionale croata con il cognome Modric. Un gesto semplice, ma di fortissimo impatto emotivo, che sottolinea il rispetto profondo e la fratellanza che unisce i due calciatori.
La scena è diventata rapidamente virale tra i tifosi e ha colpito anche il cuore dei sostenitori rossoneri, che vedono in Modric non solo un campione in campo, ma anche un uomo dalla grande storia personale.
Questo episodio arriva proprio mentre Lukita si prepara a iniziare una nuova fase della sua carriera con il Milan. Il club rossonero accoglie un giocatore non solo esperto e talentuoso, ma anche simbolo di resilienza e umanità. Il gesto di Gvardiol è un ulteriore segnale di quanto Modric sia rispettato e ammirato anche al di fuori del rettangolo verde.
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