Ogni passo che si fa nel Milan ha il suo peso. Soprattutto all'inizio. Quando il percorso inizia un pò così egli umori sono per loro natura un pò così, un pò introversi, un pò fragili...
EPOCHE DIVERSE MA...
Umori e analogie, tutte le strade di Gimenez portano a Huntelaar: serve un guizzo


Huntelaar Gheldria olandese, Santi garra argentino-messicana
—Due lande distantissime e diversissime, la Gheldria olandese terra di agricoltura e di dune, Buenos Aires e Città del Messico metropoli di calcio caliente. Eppure gli sguardi, gli occhi, i caratteri non sono poi così lontani. Tutto all'inizio per Klaas-Jan nell'estate 2009: grande attesa per lui a Siena alla prima giornata e invece si scopre che non può giocare per una squalifica della precedente stagione col Real Madrid. Pato fa subito doppietta, Inzaghi fa sentire la sua concorrenza, Borriello guarisce e si ripropone e per Huntelaar iniziano panchine e silenzi. Eppure...reagisce. E a fine novembre in un Catania-Milan stra votato allo 0-0, si inventa due gol fantastici nei minuti di recupero. Da quel momento non nasce una stagione pessima: 30 presenze ufficiali e 7 gol nel 2009-10 con Leonardo in panchina.
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—Anche i due pronti-via di Gimenez al Milan sono stati simili. A febbraio subito bene con l'assist in coppa Italia e il gol di Empoli, ma Santi veniva da infortunio e la sua condizione era a basso voltaggio, infatti cala e la stagione si complica. A luglio a Milanello lui non c'è, è in vacanza dopo le fatiche con la sua Nazionale. E Leao fa gol al Liverpool da centravanti, arriva Nkunku. I silenzi e qualche sguardo nel vuoto si moltiplicano. Serve un guizzo, Gimenez ha bisogno della sua Catania, di un urlo vero e non solo introspettivo. Se già a Udine, ancora meglio.
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