
Il Milan ha vinto ieri 0-4 sul campo dell'Udinese e ha raccolto il quattordicesimo successo in campionato su trentadue partite. La gara del Bluenergy Stadium, inoltre, è storica per Rafael Leao per un motivo particolare...
RAFA COME...
Il Milan ha vinto ieri 0-4 sul campo dell'Udinese e ha raccolto il quattordicesimo successo in campionato su trentadue partite. La gara del Bluenergy Stadium, inoltre, è storica per Rafael Leao per un motivo particolare...
Quello dell'attaccante portoghese contro gli uomini di Kosta Runjaic, infatti, è il primo gol di un numero 10 del Milan a Udine dopo più di 25 anni.
Prima della prodezza di Leao, l'ultimo diez rossonero a segnare in casa dell'Udinese era stato Zvonimir Boban nella vittoria per 1-2 di domenica 16 gennaio 2000.
All'epoca il Diavolo, guidato da mister Alberto Zaccheroni, passò al Friuli con le reti del croato al 41' e di Andriy Shevchenko al 61'. Ad accorciare le distanze fu Roberto Muzzi al minuto 87.
Sergio Conceiçao è intervenuto al termine di Udinese-Milan, ai microfoni di Dazn.
Sul 3-4-3 e sulla partita.
"Abbiamo avuto un po' di tempo per lavorare e questo è molto importante. Non è solo questa settimana che abbiamo lavorato su questo, ma poi sono arrivati i giocatori dalle Nazionali e abbiamo continuato con la difesa a quattro, ma sapevo che con questo modulo potevamo essere più solidi e proteggere anche di più il centrocampo e i terzini. Abbiamo avuto un po' di tempo per lavorare su questo, mi è piaciuto molto essere compatti e capire che l'ampiezza dell'Udinese poteva fare male. A livello offensivo, oltre all'inserimento di Reijnders, anche i movimenti di supporto di Jovic con Leao ad andare in profondità potevano fare male all'Udinese. Abbiamo preparato bene questa partita e loro hanno sposato bene questa idea".
Si va avanti così?
"Domani (Oggi, ndr) cominciamo a lavorare sull'Atalanta. Devo parlare anche del pubblico, oggi (ieri, ndr) hanno fischiato il Mike giocatore ma applaudito il Mike uomo e devo fare i complimenti ai tifosi dell'Udinese".
Cosa le è piaciuto di più?
"Mi è piaciuta la solidità della squadra, capire che delle volte dobbiamo essere più bassi, dove pressare l'avversario e dove trovare gli spazi, come difendere sugli attacchi dell'avversario. Anche i difensori centrali delle volte accorciavano sul centrocampista loro. Non sono uno di quegli allenatori conservatori, penso che la base di una squadra sia la fase difensiva, oltre ovviamente alla fase offensiva, e per me non prendere gol, per come lavoriamo noi, è importante. Dopo con tutti questi movimenti e qualità davanti sono arrivati i gol e le opportunità. A livello difensivo contro le altre squadre eravamo stati un disastro nei primi tempi. Abbiamo bisogno di essere solidi e di lavorare. Così facendo anche Leao è un giocatore più completo".
Su Leao e Theo.
"Questo è il calcio, bisogna viverlo con gioia, con allegria, con responsabilità e ovviamente organizzazione. Se sorridono con la qualità che hanno e corrono quanto devono, nell'organizzazione che vogliamo, è fantastico".
Il tecnico del Milan, poi, ha parlato a Sky Sport.
Su Mike.
"Due o tre cose che ho visto che mi hanno impressionato, la preoccupazione per due uomini in difficoltà e l'ho sentita anche nel pubblico. Devo fare i complimenti ai tifosi dell'Udinese perché una cosa è il giocatore e un'altra l'uomo. Un gesto incredibile che in quarant'anni di calcio raramente ho visto".
Sul nuovo modulo.
"Quando abbiamo avuto anche i giocatori che sono andati in Nazionale, abbiamo lavorato su questo sistema, poi siamo arrivati a due giorni dalla partita e non potevo cambiare. Loro hanno sposato questa idea, con la palla e senza palla. Avevo detto alla vigilia della partita che avevo avuto delle buone sensazioni. Comunque, ho visto una squadra solida ed equilibrata come vogliamo noi, anche a livello fisico molto disponibili. E' stato importante avere queste 2-3 settimane libere senza partite a metà settimana".
E' stata la vittoria più bella?
"Penso che quella più bella debba ancora venire".
Sul ruolo di Theo nel nuovo modulo.
"Tutti sanno che Theo a livello offensivo è uno dei migliori giocatori nel suo ruolo al mondo, difensivamente delle volte noi volevamo più aggressività e con questo sistema è più protetto".
Su Jovic.
"A livello offensivo volevamo questi movimenti di supporto in profondità. Tanta ampiezza da parte di Theo e Jimenez e questi differenti movimenti, incontro alla palla e in profondità, sapendo che i giocatori dell'Udinese fisicamente sono molto forti e Jovic ha interpretato molto bene tutto ciò".
Ci credete ancora all'Europa?
"Pensiamo a lavorare. Non bisogna parlare più di tanto perché fino ad oggi lo abbiamo fatto tanto, quello che conta sono i risultati".
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