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All'epoca il Milan era in vetta e questa volta no, ma punti e numeri sono quelli...Quell'Inter-Milan del 14 novembre 2010 andò cosi: la squadra di Allegri vince 1-0, respinge gli attacchi. La spallata la dà Zlatan Ibrahimovic, l’ex, il più odiato. Batte il rigore, la palla non è ancora entrata e lui è già lì, a braccia larghe, sotto la curva dell’Inter.
Aveva una voglia matta di festeggiare: non ci era riuscito col Barça, lo fa un anno dopo. Non solo il gol, anche un quasi assist per Flamini (recupero miracoloso di Cordoba), un tiro al volo, un sombrero, una presenza costante. E pure un brutto intervento su Materazzi, che lo toglie dai giochi.
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Materazzi tornava titolare per una sfida diretta con Ibra: non passano cinque minuti che lo svedese è già a terra, ma è l’interista a subire un colpo quasi da k.o.. Contropiede rossonero, Matrix è molto avanzato, Ibra punta Lucio, il numero 23 rientra precipitosamente e lo colpisce da dietro: c’è contatto e c’è rigore. Ibrahimovic va tranquillo sul dischetto, spiazza Castellazzi, indirizza il match. La strada è segnata, nemmeno il rosso di Abate farà cambiare direzione al derby "da scudetto".
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