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Ormai non fa più notizia. Il Monza cade 1-0 (gol decisivo di Daniel Fila) anche sul campo del Venezia e si avvicina sempre di più alla retrocessione. Solo la matematica tiene ancora a galla i brianzoli, che sono ultimi a distanza siderale dal resto della concorrenza. Prosegue il digiuno di vittorie per il tecnico dei monzesi, Alessandro Nesta, che da quando è tornato sulla panchina a metà febbraio ha raccolto solo due punti in otto gare.
L'allenatore biancorosso aveva chiesto impegno e dignità da qui a fine campionato, ma oggi la sua squadra pur senza subire passivi pesanti non si è di fatto mai resa pericolosa dalle parti del portiere veneto Ionut Radu. E nel post-gara Nesta manifesta tutta la sua delusione.
Il tecnico dei brianzoli fa fatica a trovare qualche aspetto da salvare. E per la prima volta accusa anche la squadra: "Nel primo tempo le fasi difensive sono state migliori per tutte e due le squadre. Quando hai palla in questo momento per la classifica fai più fatica a fare meglio la fase offensiva. Oggi sono arrabbiato con la squadra, con tutto il rispetto il Venezia è alla nostra portata e oggi dovevamo fare punti. Quanta gente può rimanere qua? Tanti sono a scadenza, mi chiedo quanti vogliono che il Monza li tenga?".
Nesta prosegue poi la sua invettiva, sostenendo che alle tante parole poi non seguono mai i fatti: "Ce n'è sempre una. La perdiamo in un modo, o in un altro, per me è un problema più profondo. Diciamo sempre le stesse cose, abbiamo tante partite e dobbiamo finire bene vincendo qualche partita. Non si possono dare solo carezze, oggi lo faccio anche pubblicamente, perché ho sempre difeso ed oggi pretendo. Ma non pretendo che uno faccia gol all'incrocio, ma che diano tutto. Ora non va più bene".
Gli infortuni, capitati a gara in corso, di Keita Balde e Armando Izzo hanno tolto al Monza due elementi importanti. Ma Nesta non vuole cercare troppe scuse: "Abbiamo perso due giocatori importanti a partita in corsa, è un peccato, ma io vado oltre agli episodi. Vado avanti". E poi per l'ennesima volta chiede ai suoi uomini carattere e voglia di lottare: "Il gruppo deve essere forte, quello che mi fa arrabbiare è che nelle difficoltà bisogna stringersi e lottare, poi non è detto che ti salvi, ma bisogna lottare e fare qualcosa di diverso, altrimenti si rischia di peggiorare anche le cose".
Poi una riflessione sulla società e sul progetto creato dal presidente Silvio Berlusconi, la cui scomparsa nel 2023 ha cambiato molte dinamiche: "Il Monza sta cambiando. E' partito con un progetto ambiziosissimo, poi interrotto dalla perdita del presidente. Sta cambiando pelle, è stata costruita, ma anche smontata, la verità è questa, ma non per colpa di qualcuno: grazie al presidente era stata costruita così, ora non si può far più quel tipo di mercato". E infine una stoccata velata al proprio Ad, Adriano Galliani, reo di rimanere in silenzio da settimane: "Io faccio il mio lavoro, cosa fanno gli altri non lo so. Vi posso dire quello che penso io"
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