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Dal Mundialito 1980 al Mondiale 2025: ecco dove arrivano le visioni di Silvio Berlusconi

Mundialito
Dopo il Mundialito Clubs degli anni 80, all'alba del nuovo millennio il calcio abbracciò una nuova era con un torneo globale che incoronò il Corinthians dopo una finale tutta brasiliana

All’inizio del nuovo millennio, grazie a Silvio Berlusconi, il calcio mondiale provava a scrivere una nuova pagina. La prima edizione del Mondiale per Club FIFA, inizialmente prevista per il 1999, prese vita a inizio 2000 in Brasile, nel cuore di due templi del calcio: il Morumbí di San Paolo e il leggendario Maracanã di Rio de Janeiro.

Un torneo rivoluzionario, nato da un’idea ambiziosa

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Un torneo sperimentale, disputato a metà stagione tra il 5 e il 14 gennaio, che vide la partecipazione di otto squadre provenienti da sei Confederazioni diverse. Oltre ai campioni continentali, Manchester United, Vasco da Gama, Necaxa, South Melbourne, Al Nassr e Raja Casablanca, c’erano anche il Real Madrid, campione d’Europa in carica, e i padroni di casa del Corinthians, vincitori del Brasileirao.

Com'è andato il torneo?

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Il primo Mondiale per Club fu una  competizione breve ma intensa, che riempì gli stadi brasiliani con oltre mezzo milione di spettatori complessivi. Il Corinthians e il Vasco da Gama a si guadagnarono l’accesso alla finale, lasciandosi alle spalle il Manchester United e il Real Madrid.

I Blancos pur avendo un eccellente attacco e segnando per primo con Raúl nella finale per il terzo posto, furono eliminati dal Necaxa solo ai rigori (1-1, 3-4 d.c.r.), lasciando ai messicani una meritata medaglia. Sul fronte sudamericano, la finale fu un emozionante duello tra Corinthians e Vasco: dopo 120 minuti senza gol, il Corinthians prevalse 4-3 ai rigori davanti a circa 73.000 tifosi.

Sul piano individuale, la “Scarpa d’Oro” fu condivisa da Anelka (Real Madrid) e Romário (Vasco da Gama), entrambi con tre gol. Il Corinthians, oltre al trofeo, conquistò anche riconoscimenti individuali: Edílson fu premiato come miglior giocatore, mentre Dida ricevette il titolo di miglior portiere.

In conclusione, il torneo del 2000 rappresentò più di un esperimento: fu una visione concreta di calcio globale. Le squadre sudamericane dominarono, e alla fine fu il cuore e la passione del pubblico brasiliano a fare da cornice a un evento decisivo. Un punto di svolta che ha aperto la strada all’attuale formato del Mondiale per Club, confermando la validità di quell’intuizione iniziale.

L'influenza di Berlusconi già nei primi anni 90

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Un evento che doveva rappresentare il primo passo verso una visione più globale del calcio per club, fortemente voluto da Silvio Berlusconi, allora presidente del Milan, che già negli anni ‘90 aveva intuito che il calcio doveva andare oltre i confini tradizionali. Quel sogno, in parte dimenticato, ha aperto la strada al calcio moderno che oggi conosciamo.