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Il Theo pubblico e privato, con e senza Maldini

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Dicono: gli manca Paolo Maldini. Non sarebbe confortante per lui. Vorrebbe dire che senza il suo ex dirigente non è più in grado di giocare a calcio.
Redazione Milanistichannel

analisi di Franco Ordine per Il Corriere dello Sport -

Poviamo a fare un veloce viaggio intorno al caso Theo Hernandez. Cominciamo dalla questione contratto che è forse, in questo momento, la meno urgente di tutte. In estate, alla presentazione di Fonseca, Ibrahimovic non ebbe esitazione. "Lui e Maignan restano" assicurò.  Theo rispose dal ritiro europeo della Francia "vedremo" come per far capire che avrebbe ascoltato offerte. Ecco allora il primo punto: non ne arrivarono. E dell'interesse del Bayern Monaco sventolato dai media nessuna traccia.

Da qualche tempo è partita la trattativa per il rinnovo

Nel privato Theo è in attesa del secondo figlio e il legame della sua compagna con radici a Milano confermano il progetto di fermarsi in rossonero. Di sicuro, specie durante la festa di lunedì scorso per i 125 anni, non lo hanno mai visto sorridere. E forse questa è una spiegazione parziale. Ma allora cosa non va in Theo Hernandez? Per la prima volta Fonseca ha affrontato la questione, dopo l'esclusione di domenica sera con il Genoa. Ha spiegato: "Non è stata una punizione, voglio farlo tornare al top della condizione fisica". In effetti anche durante l'Europeo estivo in Germania il suo contributo alla Francia è risultato ridotto.

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Rientrato a Milanello ha avuto un impatto disastroso: a Parma si è fatto infilare da Man una, due, tre, quattro volte. Difetto di condizione, si disse. Verissimo. Ma Theo a due cilindri ha proseguito per tutto il resto dei mesi successivi con qualche eccezione (Madrid contro il Real) e una regola (tipo il rigore sbagliato a Firenze, i duelli persi con Zappa a Cagliari). Di qui la decisione di escluderlo dallo schieramento col Genoa e di lasciarlo in panchina preferendogli Jimenez (classe 2005). In settimana - così riferiscono le voci dall'interno di Milanello - Theo ha dato prova di grande motivazione durante gli allenamenti. Ma il quesito delle cento pistole è un altro. Un Theo così, a scartamento ridotto, può servire al Milan? La risposta può arrivare solo dal diretto interessato. Se vuole davvero restare al Milan deve tornare quel Theo travolgente e inimitabile dei giorni migliori.

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