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Nel panorama calcistico italiano ed europeo, poche rivalità possono vantare la storia, l’intensità e il prestigio di quella tra Milan e Juventus. Ogni sfida tra Milan e Juventus racconta di leggendarie finali europee e serate decisive di campionato, passando per finali di Coppe Italia e Supercoppe. Due simboli del successo, due scuole calcistiche, due visioni diverse della gloria sportiva: ogni incrocio tra le due è un concentrato di significato, memoria e talento. Una sfida che va oltre i 90 minuti, diventando ogni volta un evento carico di storia e orgoglio.
Questo non è semplicemente una partita: è il vero “Derby d’Italia”, tra le due squadre che hanno vinto più Scudetti e più Champions League nella storia del calcio italiano.
Cesare Maldini, the Milan captain holds the European Cup aloft with manager Nereo Rocco after AC Milan beat Benfica of Portugal 2-1 in the final of the 1963 European Cup at Wembley stadium in London on 22nd May 1963. (Photo by Evening Standard/Getty Images)
Nereo Rocco, Nils Liedholm, Arrigo Sacchi, Fabio Capello, Alberto Zaccheroni e Carlo Ancelotti per il Milan.
Carlo Carcano, Luigi Bertolini, Giovanni Trapattoni, Marcello Lippi, Antonio Conte, Massimiliano Allegri per la Juventus.
Milan: Maldini, Van Basten, Baresi, Rivera, Shevchenko, Kakà, Nordhal, Liedholm, Gullit, Rijkaard, Nesta, Pirlo, Thiago Silva, Weah, Savicevic, Seedorf, Prati, Altafini, Inzaghi, Cafù, Serginho, Pato, Ibrahimovic.
Juventus: Scirea, Cabrini, Platini, Tacconi, Buffon, Ronaldo, Del Piero, Chiellini, Bonucci, Marchisio, Conte, Zidane, Bettega, Vialli, Ravanelli, Trezeguet, Zoff, Nedved, Cannavaro, Pogba, Gentile.
Francesco Camarda e Kenan Yildiz, pur non avendo ancora raggiunto lo status dei grandi campioni che hanno fatto la storia di Milan e Juventus, rappresentano due tra i talenti più cristallini del panorama calcistico mondiale. Giovani promesse che, con la giusta crescita nelle prossime stagioni, potrebbero diventare protagonisti assoluti e riportare rossoneri e bianconeri ai vertici del calcio europeo e mondiale.
Dopo aver ripercorso la cultura sportiva che accomuna Milan e Juventus, la fama degli allenatori passati da San Siro e dallo storico Stadio delle Alpi – oggi Juventus Stadium – e dopo aver celebrato le glorie che hanno rivoluzionato il calcio ispirando intere generazioni, è doveroso soffermarsi su un altro elemento centrale: la storica rivalità tra rossoneri e bianconeri. Una delle sfide più affascinanti e sentite del panorama sportivo italiano ed europeo. Un confronto che, negli anni, ha regalato momenti epici. Ecco alcune delle partite più importanti in cui il calcio ha raggiunto le sue vette più alte.
Nella campionato di Serie A 1998/1999, il Milan di Alberto Zaccheroni sta vivendo una delle più belle rimonte sportive degli ultimi 30 anni calcistici. La Lazio nella parte finale del campionato arranca ed il Milan deve affrontare l'insidiosa trasferta in casa della Juventus di Carlo Ancelotti. Partita risolta da una doppietta del Pallone d'Oro 1996 e grande festa in campo. Un risultato perentorio, in una stagione a dir poco esaltante per gli uomini guidati da Zaccheroni. Iconica la corsa di George Weah mano nella mano con Zvonmir Boban in occasione del secondo goal. Un vero e proprio scatto Scudetto.
Nel campionato di Serie A 2001/2002 il Milan è in ricostruzione dopo lo Scudetto di 2 anni prima. È una fredda serata di inizio inverno, domenica 9 dicembre. Il cielo sopra San Siro si tinge incredibilmente dei colori dell’arcobaleno, nonostante l’oscurità della notte. In campo, il Milan di Carlo Ancelotti affronta la Juventus di Marcello Lippi. Un una sfida che sa tanto di preludio a quella che, due anni più tardi, sarebbe stata la finale di Champions League. Al 23’ minuto, il fuoriclasse ucraino Andriy Shevchenko lascia il segno con un capolavoro: un tiro improvviso dalla fascia laterale destra che sorprende Gianluigi Buffon, insaccandosi all’incrocio dei pali. Un gesto tecnico entrato di diritto nell’immaginario collettivo rossonero. La partita si chiude sull’1-1, grazie al rigore trasformato da Alessandro Del Piero al 47’.
9 Dec 2001: Andriy Shevchenko of AC Milan and Paolo Montero of Juventus in action during the Serie A 14th Round League match between AC Milan and Juventus played at the San Siro Stadium in Milan Italy. DIGITAL IMAGE. Mandatory Credit: Grazia Neri/ALLSPORT
"Tutto parte da un’azione veloce, dinamica. Io sapevo che mi stavo spostando tanto verso destra. Allora dovevo prendere una decisione velocemente e ho provato a calciare. Sicuramente la traiettoria è stata incredibile, così come il gol. In quel momento la decisione che ho dovuto prendere, quindi di calciare in porta, era giusta" - Andriy Shevchenko sul goal del momentaneo 1-0 dei rossoneri sulla Juventus nel 2001 per Milan TV nel 2022
Queste parole, pronunciate da Shevchenko a distanza di anni dalla partita, evidenziano la volontà dell'ex Pallone d'Oro di calciare verso la porta, nonostante l'agolazione proibitiva.
Nella finale di Champions League 2002/2003, dopo uno 0-0 tutt’altro che banale nei tempi regolamentari e un supplementare carico di tensione, Andriy Shevchenko si prese la scena con la sua proverbiale freddezza. Fu lui a realizzare il rigore più iconico della storia del Milan. Un gol che non viene ricordato tanto per il gesto tecnico, quanto per quel momento unico prima della rincorsa: gli occhi spalancati, quasi spiritati, e il movimento del capo, come a raccogliere tutta la concentrazione e la forza necessaria per trasformare il sogno in realtà. Un attimo che ogni appassionato di calcio, indipendentemente dal tifo, ha ben stampato nella memoria. Quel rigore non fu solo un gol: fu un frammento di leggenda impressa nella storia del calcio europeo.
"Non dimenticherò mai quei 12-15 secondi, quelli in cui camminavo da metà campo per andare a tirare il rigore. In quei momenti ti passa tutta la vita davanti, da quando sei bambino, poi cresci con i tuoi sogni e andando verso il dischetto capisci che adesso, in questo momento, puoi realizzarli. E poi quando andavo mi dicevo di restare sicuro, di tirare come già sapevo, di non cambiare idea. Guardavo l’arbitro, poi la palla, poi Buffon, finalmente ho sentito il fischio e ho calciato come ho voluto" - Andriy Shevchenko sul decisivo dei rossoneri sulla Juventus nel 2003 per DAZN nel 2019
Nella campionato di Serie A 2011/2012, il Milan è in piena corsa scudetto contro la prima Juventus targata Antonio Conte. È il 25 febbraio 2012, San Siro ospita la sfida decisiva. Il Milan è avanti 1-0 quando accade l’incredibile: da un semplice corner nasce uno degli episodi più controversi della storia del calcio italiano. Sulley Muntari, in mischia, colpisce di testa a un metro dalla porta. Il pallone oltrepassa chiaramente la linea prima della respinta di Buffon, ma né l’arbitro né i suoi assistenti convalidano il gol. L’azione prosegue, il punteggio resta invariato, e con esso anche il corso del campionato. Quel mancato 2-0 avrebbe potuto cambiare le sorti dello scudetto, ma ha avuto un impatto ancor più grande: ha segnato il punto di rottura tra il calcio e l’ostinato rifiuto della tecnologia. Da quel giorno, ignorare l’evidenza non fu più accettabile.
Nella Supercoppa Italiana 2015/2016, il Milan cerca riscatto dopo anni di digiuno, lontano dalle glorie dell’epoca Berlusconi. Guidati da Vincenzo Montella, i rossoneri hanno la possibilità di alzare il primo trofeo dopo cinque stagioni a secco. Di fronte, una Juventus dominante, già proiettata verso il suo quarto scudetto consecutivo. La sfida, giocata in Qatar, si chiude sull’1-1 dopo i tempi regolamentari e supplementari. Protagonista assoluto: un giovanissimo Gianluigi Donnarumma, decisivo con le sue parate. A sancire la vittoria, un rigore finale forse non epico come quello di Shevchenko, ma altrettanto pesante per un Milan che cercava una nuova identità. Quel successo non segnò solo la conquista di un trofeo: rappresentò l’epilogo perfetto della straordinaria epopea rossonera targata Silvio Berlusconi e Adriano Galliani.
L'amichevole più recente tra Milan e Juventus si è giocata il 28 luglio 2023 al Dignity Health Sports Park' di Carson (U.S.A.).
La partita terminò 6-5 dopo i calci di rigore per la Juventus.
Tutte le gare giocate in Campionato, il bilancio:
Quindi, nel bilancio complessivo delle partite ufficiali, la Juventus è in leggero vantaggio rispetto al Milan.
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