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Rafael Leao è fermo dal 17 agosto, quando si è procurato un infortunio al polpaccio durante il 32esimo di Coppa Italia contro il Bari. Mentre continua il recupero in vista del rientro in gruppo agli ordini di mister Allegri, il numero 10 rossonero ha trovato il tempo per una lunga chiacchierata nel podcast “Say Less”, dove ha ripercorso la sua carriera — svelando anche un clamoroso retroscena sul suo mancato approdo all’Inter.
Durante l’intervista, Leao ha raccontato:
“Stavo per andare all'Inter, pazzesco. Il direttore sportivo (del Lille, ndr) mi ha detto: Rafa stiamo per venderti all'Inter, io ho detto: no, ho fatto molto bene questa stagione (riferimento alla stagione con il Lille), voglio stare un'altra stagione per migliorare ancora e aumentare la mia fiducia per la prossima sfida. Ma lui mi diceva no, no, devo venderti, è un'ottima opportunità per te, per noi, sono tanti soldi. Ma io ho detto Inter no. Passano una, due, tre settimane e torna a parlarmi il direttore sportivo e mi dice: il Milan è interessato a te. Io ho detto: sì, il Milan sì, se verranno con un'offerta accetterò. Dopo due giorni è tornato e mi ha detto: hanno portato l'offerta, qualcuno vuole parlarti, mi ha passato al telefono Paolo Maldini, non chiamata normale ma videochiamata. Maldini mi ha detto: devi venire, siamo pronti a prenderti. Accetto, ho risposto io, non potevo dire di no”.
Una scelta netta, che conferma il legame autentico e convinto tra il portoghese e il Milan fin dall’inizio.
Alla domanda sul perché avesse scelto proprio i rossoneri, Leao ha risposto in modo diretto:
“Da quando ero bambino, Ronaldinho, Ronaldo, Kaká, Seedorf, quei giocatori che vedevi o ne sentivi parlare, erano la storia. Poi sai, 7 Champions League, solo il Real Madrid ne ha di più. Tra Milan e Inter, Milan cento volte”.
Leao ha raccontato con entusiasmo il suo arrivo a Milano:
“Quando mi ha chiamato Maldini ero in hotel, perché era in ritiro nella pre-season, in Portogallo. Sono andato a Milano con la mia famiglia, sono stato un mese in hotel. Mi sono reso conto di quanto questo club sia grande quando ho giocato la prima partita in casa. È stato incredibile, lo stadio pieno, ho pensato è veramente pazzesco. Anche quando abbiamo vinto lo scudetto. È qualcosa che un giocatore deve provare, per capire quanto è importante giocare per il Milan”.
Il derby della Madonnina non è una partita qualunque. Leao lo sa bene e lo ha spiegato così:
“Emozionante. Le strade erano tutte bloccate, vedi tutto rosso, blu, i tifosi che addirittura battono le mani sul pullman, è sempre pazzesco, è come se fosse noi o loro. Anche se durante la stagione facciamo delle brutte partite, anche prima del derby, ma quando inizia la settimana del derby devi essere super concentrato, perché è noi o loro, perché per il resto della stagione parleranno di quella partita”.
Infine, Leao ha parlato dell’onore e della responsabilità di vestire la maglia rossonera:
“È sempre la stessa gioia, con la responsabilità di fare bene, divertirmi, e sono venuto qui per questo, perché non ha senso venire in questo club tanto per venire e andare, quando vai via la gente si deve ricordare cosa ho fatto. Penso di star facendo bene, sono molto orgoglioso e non vedo l’ora di continuare così e ancora di più”.
Dalle parole di Rafael Leao traspare un forte attaccamento al Milan, un senso di appartenenza che va oltre il campo. Il suo rifiuto all’Inter, il sì convinto al Milan, l’ammirazione per Maldini e la consapevolezza della storia rossonera lo rendono uno dei simboli della nuova era milanista. Ora i tifosi aspettano solo una cosa: rivederlo presto in campo.
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