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Qualche giorno mi sono occupato delle condizioni di sistema inferiori che riguardano il calcio italiano parametrato sull'Europa. Infatti, sul piano degli emolumenti è difficile per un club italiano poter competere con altri club che, in Europa, fatturano il doppio, se non addirittura più del doppio. Stavolta invece ho voluto esaminare nel dettaglio tutti gli investimenti delle prime 20 squadre europee per fatturato dal post COVID (ossia dal 2021). I risultati hanno stupito anche me.
In questa classifica il Milan è, sorprendentemente, ottavo. La squadra che ha speso di più dal 2021 in poi nel differenziale entrate/uscite è il Chelsea (- 747,6 mln). Seguono il Manchester United (- 620,2), il PSG (- 518,8), il Tottenham (- 483,8), l’Arsenal (- 439,6), il Newcastle (- 383,5) e il West Ham (- 315,2). Subito dopo c’è il Milan (- 270).
Le altre posizioni sono occupate dal Manchester City (- 261), Liverpool (- 233,7), Juventus (- 207,9), Marsiglia (- 169,4), Bayern Monano (- 156, 5), Real Madrid (- 110), Atletico Madrid (- 103,8), Aston Villa (- 97,1), Bayer Leverkusen (- 53,9). In sostanziale pareggio il Barcellona (- 0,7), mentre in attivo risultano Borussia Dortmund (+ 66,1) e Inter (+ 100,3).
Che cosa ci dicono questi numeri? Appaiono necessarie tre considerazioni.
In primis è falsa, nonché strumentale, la narrativa mediatica orientata secondo la quale il Milan non spende sul mercato per l’acquisizione dei giocatori e punta solo a fare cassa. Questi numeri, anzi, dimostrano che il Milan, dal post COVID, ha speso cifre più alte di club che fatturano il doppio o giù di lì come Real Madrid, Manchester City, Liverpool, Bayern Monaco e Barcellona. Il Milan, quindi, ha operato investimenti importanti sul proprio parco giocatori e questo è un fatto incontestabile.
In secondo luogo, questi numeri ci dicono che l’equazione spesa uguale resa non esiste perché il calcio non è matematica. I differenziali negativi iperbolici del Chelsea (- 747) e del Manchester United (- 620), in raffronto ai risultati sul campo, sono lì a dimostrare che spendere tantissimo senza avere alle spalle un progetto tecnico valido, è molto rischioso e non garantisce risultati positivi.
Infine c’è un ultimo aspetto da evidenziare. Il Milan è l'ottava squadra per investimenti sul mercato fra le 20 squadre europee con il fatturato maggiore. Questo significa che la società rossonera deve porre una riflessione importante su questi ultimi anni che non possono essere considerati positivi. Sono state spese infatti cifre considerevoli, anche in rapporto al fatturato del club. Tuttavia la resa non è stata adeguata alla portata degli investimenti fatti e questa è una criticità di enorme rilievo.
Il metodo di spesa del club rossonero dovrà essere quindi variato e reso più armonico con un progetto di squadra serio e credibile. In tal senso, le modifiche strutturali all’Area tecnica del club – con l’inserimento della figura di un DS forte ed esperto come Igli Tare – sembrerebbero un segnale preciso delle riflessioni avviate dalla società sulla discutibile efficacia del metodo di spesa tenuto negli ultimi anni. Il Milan deve porsi l'obiettivo di spendere meglio e di valorizzare maggiormente i giocatori su cui decide di fare degli investimenti.
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