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Andrea De Marco, figura centrale nel rapporto tra la CAN (Commissione Arbitri Nazionale) e i club professionistici di A e B, ha parlato oggi, martedì 21 ottobre 2025, nel corso della trasmissione Open VAR su DAZN con Federica Zille, facendo chiarezza sull’episodio contestato tra Santiago Gimenez e Fabiano Parisi durante Milan-Fiorentina 2-1 di domenica scorsa.
L’episodio ha generato polemiche tra tifosi e addetti ai lavori. De Marco, però, ha offerto una lettura precisa e decisa, allineandosi con l’indirizzo che la Commissione Arbitri sta portando avanti in questa stagione.
“Gimenez-Parisi? In questo caso Marinelli aveva letto bene la situazione in campo e quando c’è l’intensità come in questo caso il VAR non deve intervenire. Perché comunque è una valutazione di campo, è una valutazione che fa l’arbitro. Con la soglia dei calci di rigori molto alta che sta portando avanti anche Gianluca Rocchi in questa stagione, questo non sarebbe stato calcio di rigore.
Se l’arbitro dal campo avesse avuto la sensazione che l’intensità fosse tale per concedere un calcio di rigore e l’avesse concesso, il VAR non sarebbe dovuto intervenire per farlo eventualmente togliere. È una decisione che spettava all’arbitro in campo.
Gimenez accentua molto molto la caduta e direi che in questa stagione abbiamo visto molti calciatori che hanno un atteggiamento di questo tipo che appena magari toccati poi è come se avessero ricevuto un colpo molto violento.
Io credo che Rocchi sia stato molto chiaro e molto duro già a inizio stagione e anche adesso la Commissione sta studiando dei provvedimenti da prendere anche in futuro per queste situazioni di questo tipo. In campo ci vuole massimo rispetto e queste situazioni che si verificano in ogni partita, sempre molto spesso, credo che siano da eliminare. In una forma di rispetto anche nel mondo del calcio tra arbitri e calciatori questo non dovrebbe succedere assolutamente.
Ci sarà un stretto giro di vite già dalla prossima domenica. Gli arbitri cercheranno in ogni maniera di evitare che si verifichino situazioni di questo tipo.
Quando vieni richiamato al VAR e poi valutare un episodio devi anche immaginarti dell’episodio che vedi davanti al monitor che può risultare, come in questo caso, anche più pesante di quello che è.
In realtà in questo caso non si sarebbe trattato di calcio di rigore, però lui l’ha valutato così. Non è questione di coraggio o meno, è soltanto questione di valutare un episodio di fronte al monitor e di vederlo magari in maniera più pesante di quello che in realtà è. È soltanto questo, ci mancherebbe. Coraggio gli arbitri ne hanno veramente tanto e sono anche molto molto bravi e preparati. Su questo non si discute.
Gimenez-Parisi e Bonny-Thuram? Sono due episodi comunque simili. In questo caso l’arbitro comunque non aveva fischiato nulla dal campo e il VAR non era intervenuto. Simile situazione che si è verificata domenica sera e anche in quel caso lì il VAR non sarebbe dovuto intervenire dopo che l’arbitro aveva preso la decisione sul campo.
C’è una sorta di calcetto di Gimenez, non è una cosa violenta. È una specie di divincolarsi da parte del calciatore del Milan che non è stata valutata. Non era da espulsione e quindi giusto lasciare correre”.
Il confronto tra l’episodio Gimenez-Parisi e Bonny-Thuram in Juventus-Inter 4-3 del 13 settembre scorso rafforza la coerenza del nuovo indirizzo arbitrale. In entrambi i casi, secondo De Marco, l’obiettivo è di evitare interferenze su episodi di semplice interpretazione tecnica.
Una linea che punta a responsabilizzare maggiormente gli arbitri sul campo, riducendo l’abuso della tecnologia e scoraggiando comportamenti "accentuati" da parte dei calciatori.
Il focus della critica di De Marco non è solo tecnico, ma anche etico. La simulazione e l’esagerazione di contatti - come nel caso di Gimenez secondo l’analisi - minano il rapporto tra arbitri e calciatori. Da qui l’annuncio di un “giro di vite” già dalla prossima giornata, volto a tutelare il gioco e chi lo dirige.
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