IL MILAN E MARCO GIAMPAOLO SOSPIRA...

Marco Giampaolo: “Il Milan mi ha esonerato dopo una vittoria…”

Marco Giampaolo Milan
Marco Giampaolo oltre il Milan. I colleghi che ammira di più: "A me piace De Zerbi. L'ho visto allenare, è uno scienziato per strutture e costruzioni di gioco. Altro genere di allenatore dico Allegri, il top per il suo calcio: ricerca e gestione".
Redazione Milanistichannel

È stato vicinissimo alla Juventus, ha allenato il Milan eppure è il tecnico più cacciato in Serie A. Nella sua intervista, La Stampa presenta il conto a Marco Giampaolo: "Mah, della Juve era tipo il 2007, un'occasione pazzesca come lo è stata il Milan. A Milano sono stato pochissimo, troppo poco. E finita presto, troppo presto. Ritenevo di essermelo meritato dopo tre anni buoni alla Samp e uno all'Empoli. Facciamo che non si sono allineati quegli astri".

In che famiglia nasce Giampolo?

—  

"Di operai, emigrati all'estero. Una famiglia umile ma, anzi senza ma, dignitosa. Ho imparato tanto, soprattutto le parole educazione e rispetto. Nelle famiglie di una volta il lavoro veniva prima di tutto. Sono cresciuto marchiato a fuoco da quel punto di vista, erano gli anni Settanta, altro mondo".

[an error occurred while processing this directive]

La Sampdoria, in due avventure, merita uno spazio a parte. "Tre anni la prima volta che non scorderò mai divertendoci. Sono sincero, ho allenato sempre buone squadre ma poi certe società dovevano cedere i giocatori ed era più difficile. Ma alla Samp e non soltanto ho trovato ottimi osservatori che supplivano agli addii doverosi per motivi economici. A Genova se avessimo avuto risorse economiche importanti potevamo diventare quello che è diventata oggi l'Atalanta". E andò talmente bene che ecco il tram dei desideri. Il Milan. Quattro sconfitte in sei partite. Esonero atto infinito. Colpa sua, sinceramente? (Sospira a lungo). "Credo che le responsabilità siano sempre di tutti ma sono stato esonerato dopo una vittoria. Forse c'erano pareri e visioni diverse... mah. Ero appena all'inizio, peccato".