Non è mai facile appendere le scarpette al chiodo e ancor meno a 23 anni, con una vita ricca di sogni da raggiungere, ambizioni e momenti importanti da collezionare. Con un lungo post sui suoi canali social, il centrocampista del Lecce Joan Gonzalez ha comunicato ufficialmente la sua difficile decisione di ritirarsi dal calcio giocato. Una scelta dovuta più che voluta, dopo aver scoperto una una grave patologia cardiaca diagnosticata nel corso delle visite mediche precampionato del 2023.
Addio doloroso
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Il momento chiave di Joan Gonzalez al Lecce
—Lo scorso luglio 2024, durante le consuete visite mediche per il precampionato, gli viene riscontrata una patologia cardiaca che lo costringe a rinunciare all'inizio della stagione per sottoporsi a degli accertamenti. Gli stessi, purtroppo, non danno esito positivo con il presidente Sticchi Damiani che in conferenza stampa lo scorso 4 giugno annuncia che il calciatore non ha ricevuto l'idoneità sportiva e, che per preservare la sua salute, è costretto a fermarsi.

Il lungo comunicato e il futuro del calciatore
—La tempestiva diagnosi della patologia ha salvato la vita del calciatore, che ha scritto un lungo post sui social per ringraziare il Lecce e i tifosi, prima di dedicarsi agli studi economici e alla carriera nel mondo della gestione aziendale.
"Oggi è uno dei giorni più difficili, ma anche uno dei più significativi della mia vita, sia a livello personale che professionale. Dopo mesi di riflessioni e momenti di incertezza, è arrivato il momento di comunicare che metto fine alla mia fase di calciatore. Ricordo i giorni della partita come se fossero ieri: il tocco del prato bagnato, le urla della tribuna, il suono secco della palla quando colpisce lo stivale, i nervi prima del fischio d'inizio... Momenti che, ora, sento nel profondo perché so che non torneranno. Ci sono stati giorni di stanchezza, di errori, di arrabbiarmi con me stesso. Ma ci sono stati anche risate, gol, abbracci, sguardi complici con i compagni dopo una buona partita. Ricordo gli spogliatoi, i consigli dei più veterani, le battute, le conversazioni che accadono solo all'interno di una squadra. E ricordo soprattutto gli occhi della mia famiglia sugli spalti. E quel gesto indimenticabile di salutarli dopo la partita".
"Tutto quello che un giorno vedevo come al solito, oggi so che era speciale. E per questo voglio ringraziare. Grazie al Lecce e al suo presidente per avermi aperto le porte di un club meraviglioso. Grazie agli allenatori che si sono fidati di me, per le loro richieste, le loro parole e tutto quello che mi hanno insegnato, dentro e fuori dal campo. Ai compagni, al corpo tecnico, ai lavoratori del club e ai tifosi: ho sentito il vostro sostegno in ogni passo. Non siete solo spettatori, siete parte di questa storia che ho vissuto. Grazie per avermi fatto sentire parte di una vera famiglia. Mi sono sentito molto felice di vivere in questa città, che mi ha affascinato fin dal primo giorno. Le sue strade piene di storia, la sua luce, la sua gente così vicina e accogliente... Tutto mi ha fatto sentire a casa. Grazie Lecce per ogni passeggiata tranquilla in centro, per ogni saluto per la strada, per ogni angolo che già fa parte di me. È stato un privilegio vivere qui. Lecce avrà sempre un posto molto speciale nel mio cuore".
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