Ignazio Abate, ex terzino del Milan con oltre 300 presenze in Serie A, oggi allenatore della Juve Stabia in Serie B, racconta alla Gazzetta dello Sport la sua filosofia di calcio fatta di passione, identità e gruppo...
Ignazio Abate è pronto alla sua nuova sfida. L'ex terzino del Milan aveva guidato anche la Primavera rossonera conducendola a un passo dalla Youth League, per poi spostarsi alla guida della Ternana nella scorsa stagione, prima dell'esonero a poche giornate dal termine della fine del campionato. La Serie B, però, sarà nel suo immediato futuro: Abate guiderà la Juve Stabia, tornando nella sua Campania.
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Ignazio Abate: dalla lunga militanza al Milan alla panchina della Juve Stabia
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Ex bandiera rossonera con 300 partite in Serie A e importanti successi alle spalle, Ignazio Abate ha portato alla Juve Stabia la sua idea di calcio basata su «passione, identità e grinta». In un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, Abate spiega: «Ripartiamo da zero, vogliamo consolidare la categoria e gettare le basi per continuare a sognare». L’ex terzino del Milan, che ha anche allenato la Primavera rossonera, punta a un progetto ambizioso che mette al centro il gruppo, la testa e l’uomo oltre che il calciatore.
Abate sottolinea che «la testa viene prima del modulo. Il sistema di gioco si adatta ai calciatori, un allenatore deve conoscere l’uomo oltre al professionista per tirare fuori il meglio». Questi principi, affinati anche durante la sua esperienza milanista sotto la guida di allenatori come Ancelotti e Allegri, sono alla base del suo lavoro quotidiano con la Juve Stabia.
Con il direttore sportivo Lovisa, Abate sta rinnovando la rosa: «Cambieremo tanti giocatori, molti saranno giovani. A loro va dato tempo per trovare l’equilibrio». L’obiettivo è costruire un gruppo unito attorno a valori umani forti: «Nulla è più importante della squadra».
Il legame col Milan nel cuore e lo sguardo al futuro
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Allenato da grandi tecnici, Abate ricorda con affetto il suo passato rossonero: «De Zerbi mi ha influenzato molto, l’ho studiato da vicino al Brighton. Ho imparato anche da Ancelotti, che mi fece esordire in Champions, e ammiro Italiano, Emery e Allegri». Proprio riferendosi a quest’ultimo, aggiunge: «Lo scudetto vinto con Allegri è il ricordo più bello».
Abate guarda al futuro con attenzione, anche verso i giovani talenti. Ha dichiarato riguardo a Camarda, attaccante emergente cresciuto nel Milan: «Camarda è un predestinato. Se manterrà umiltà e voglia di migliorarsi diventerà un campione». Il prossimo impegno in Coppa Italia il 15 agosto contro il Lecce rappresenta la prima grande occasione ufficiale per la squadra.
Tra difficoltà e nuovi obiettivi
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Negli ultimi anni Abate ha affrontato anche diverse difficoltà nella sua carriera da allenatore. Dopo aver guidato la Primavera del Milan con buoni risultati, ha accettato la sfida alla Ternana in Serie C, dove ha vissuto momenti complicati come un esonero revocato e poi definitivo, con continui cambi societari e di organico. Nonostante questo, Abate ha sempre mostrato determinazione e attaccamento alla causa.
Abate è carico e fiducioso: «Voglio trasmettere la mia idea di calcio e costruire un gruppo unito. Stima, sacrificio e spirito di squadra saranno la nostra forza. Daremo anema e core per questi colori». La nuova Juve Stabia nasce così con l’esperienza e il carattere di un ex Milan pronto a farla crescere con spirito rossonero.