Roberto Donadoni analizza tutto sul Milan: dagli errori del passato, agli arrivi di Allegri e Tare, passando per Modric e Ricci.
Roberto Donadoni, è stato uno dei centrocampisti più eleganti e completi del calcio italiano. Cresciuto nell'Atalanta, ha trovato la consacrazione nel Milan, dove è diventato una colonna del ciclo vincente guidato da Arrigo Sacchi e poi da Fabio Capello. Con i rossoneri ha conquistato 6 scudetti, 3 Coppe dei Campioni, 2 Coppe Intercontinentali e altri trofei internazionali.
Esterno dotato di grande tecnica, corsa e visione di gioco, ha saputo abbinare qualità e sacrificio. In Nazionale ha collezionato 63 presenze, partecipando agli Europei del 1988 e 1996, e ai Mondiali del 1990 e 1994, dove fu protagonista fino alla finale persa contro il Brasile ai rigori.
Dopo il ritiro, ha intrapreso la carriera da allenatore in Serie A e con la Nazionale, dove ha guidato gli azzurri ad Euro 2008.
Roberto Donadoni, un professionista e uomo di spessore, mai sopra le righe, sempre preciso, essenziale. L’ex centrocampista del Milan, oggi figura rispettata nel panorama calcistico internazionale, ha accettato di esprimere il proprio pensiero sulla squadra in cui ha militato per più di un decennio.
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Di seguito la lunga intervista integrale concessa in esclusiva ai microfoni di Milanisti Channel.
L’intervista integrale a Roberto Donadoni
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Cosa è mancato principalmente al Milan nella scorsa stagione, a suo parere?
"Credo che al Milan nella passata stagione sia venuto un po’ meno un discorso di base riferito al Club. Probabilmente non c’è stata quella programmazione, quella chiarezza da parte della società e questo ha generato anche all’interno dello spogliatoio un po’ di confusione, tante vero che poi sono stati costretti ad un cambio in termini di guida, di allenatore. Chiaro che quando in una stagione accade questo si genera sempre un po’ di difficoltà. Credo che il materiale umano a disposizione fosse sicuramente superiore a quanto sia stato espresso. Insomma il club non ha dato certamente l’apporto che probabilmente era necessario e questo si è riflesso in una posizione in classifica deficitaria".
Con l’arrivo di Tare e Allegri, pensa che il Milan abbia finalmente ritrovato una guida solida sia in panchina che in dirigenza?
"Credo che gli arrivi di Tare e Allegri possano sicuramente portare dei benefici. Tare è esperto, è navigato, conosce un po’ tutto l’ambiente. Non tanto quello del Milan, ma l’ambiente in termini di rapporti con gli altri Club. Tare sa come ci si deve confrontare per ottenere scambi o eventualmente acquisti di giocatori che possano essere utili alla squadra. Allegri conosce l’ambiente del Milan, anche se è vero che a livello dirigenziale le cose sono cambiate, però sicuramente il suo apporto da questo punto di vista può essere determinante. Chiaro che alla base poi ci vuole la giusta collaborazione con il direttore sportivo, quindi tra Tare e Allegri e ancor di più con il club. Avere un’idea che sia unica e che venga appoggiata in tutti i sensi, altrimenti si riesce difficilmente ad ottenere risultati".
A livello di struttura della rosa, dove vede ancora carenze? Manca più un leader in campo o una figura chiave in un ruolo specifico?
"Io credo che la rosa sia una rosa comunque competitiva. È chiaro che adesso il mercato andrà un po’ a compensare quelle che potranno essere le lacune. Certamente il Milan è una squadra che può essere assolutamente competitiva affinché si possa puntare a risultati di assoluto valore nel campionato. Quindi anche la possibilità di conquistarsi di nuovo un posto nelle coppe, perché una squadra come il Milan non può prescindere da questo. È quello che si aspettano tutti i tifosi ed è quello che la storia del Milan dice. Chiaro che bisogna recuperare un po’ lo stile che probabilmente è andato perso negli ultimi tempi".
Un parere tecnico su Modric?
"Su Modric non c’è molto da dire, è un giocatore che tutti conoscono. Chiaro che l’età anagrafica non aiuta da questo punto di vista. Non può essere certamente il giocatore che farà fare il salto di qualità, perché insomma le sue prestazioni non potranno essere fatte con grande continuità proprio per una ragione fisica. Tuttavia è un giocatore che ha un tasso tecnico sopra la media, inoltre credo che sia fondamentale il suo apporto all’interno dello spogliatoio rispetto a tutti gli altri giocatori, vista appunto la sua caratura".
E sull'arrivo di Samuele Ricci?
"Ricci è tra i giovani più interessanti del calcio italiano. È un giocatore che dal mio punto di vista ha una certa duttilità e quindi si può prestare anche a ruoli diversi. Qui dovrà essere bravo Allegri a trovargli la giusta collocazione. Però mi sembra sicuramente una delle prospettive migliori considerata l’età. Mi auguro che sia un giocatore che possa rimanere e fare bene nel Milan per diverso tempo".
C’è un profilo, magari poco chiacchierato, che consiglierebbe al Milan per affiancare Gimenez in attacco?
"Individuare un attaccante che non sia sotto i riflettori, ma che possa essere efficace al fianco di Gimenez, non è semplice. I profili validi hanno costi elevati, e molto dipenderà dal budget e dagli obiettivi del Milan. Trovare un’alternativa già abituata al calcio italiano potrebbe essere fondamentale. Mi auguro che Tare riesca a individuare un profilo adatto, magari con un colpo a sorpresa, come ha già dimostrato di saper fare".
Intervista esclusiva a cura della redazione di Milanisti Channel. Ogni riproduzione, totale o parziale, è vietata senza autorizzazione scritta. © Milanisti Channel - Tutti i diritti riservati.