L’amministratore delegato della Lega Serie A De Siervo risponde alla critica di Rabiot sul giocare Milan-Como in Australia. La risposta.
RABIOT DIMENTICA I SOLDI CHE GUADAGNA DAL MILAN
De Siervo, Serie A: “Rabiot dovrebbe ricordare quanti soldi guadagna dal Milan”
Dura risposta a Rabiot da parte dell'amministratore delegato della Lega Serie A, Luigi De Siervo, che in occasione dell'assemblea andata in scena allo Stadio Olimpico, ribatte fortemente alle dichiarazioni fatte dal centrocampista francese, riguardo la scelta di giocare a Perth, in Australia, il match di campionato tra Milan e Como, il prossimo febbraio.
Adrien Rabiot infatti, aveva commentato così la decisione della Lega: "È completamente folle! Si parla sempre dei calendari e della salute dei calciatori, ma tutto questo sembra davvero assurdo. È pazzesco fare così tanti chilometri per una partita tra due squadre italiane. Dobbiamo adattarci, come sempre".
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La replica di De Siervo a Rabiot: "Rabiot dovrebbe ricordare quanti soldi guadagna"
—A distanza di poche ore dalle parole di Rabiot, e al termine dell'assemblea della Lega Serie A, l'amministratore delegato, Luigi De Siervo, ha risposto così alle dichiarazioni del francese: "Rabiot dimentica che dovrebbe avere rispetto dei soldi che guadagna e assecondare maggiormente il suo datore di lavoro, cioè il Milan, che ha spinto per giocare in Australia".
Sul lungo volo per l'Australia
—De Siervo: "La sfida organizzativa è complicata, le ore di volo sono tante ma si viaggia su una business class, cosa che le squadre fanno spesso".
Sugli stipendi dei calciatori
—De Siervo: "I calciatori di vertice, che hanno stipendi commisurati alla fatica che svolgono, dovrebbero capire meglio di altri che questo è un sacrificio che si può fare".
Sugli introiti e sul rafforzamento del prodotto
—De Siervo: "Pensate al Tour de France che è partito da Firenze o il Giro d'Italia che parte stabilmente all'estero. Tutto questo può portarci dei benefici sul medio-lungo periodo. Lo facciamo per rafforzare il prodotto. La UEFA ha risposto dicendosi contraria ma accettando l'eccezionalità dell'evento. Stiamo parlando di un unicum".
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