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E CHE NESSUNO MI SMINUISCA...

Cristian Brocchi: “Tare e Allegri, finalmente! Spero nella Kings League a San Siro”

Redazione Milanistichannel
Dalla Champions League vinta due volte con il Milan alla Kings League, Cristian Brocchi oggi è il cuore pulsante della Zeta Milano.
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Cristian Brocchi racconta a Fanpage.it cosa lo ha spinto ad accettare il progetto Zeta Milano:"Mi ha affascinato Antonio Pellegrino, conosciuto sui social come ZW Jackson, il fondatore e presidente della Zeta Milano, ancora prima del progetto in sé. È un ragazzo giovane (27 anni), ma con una maturità rara. Rispetta tutti, crede nel merito e non fa mai il passo più lungo della gamba. Questo approccio mi ha convinto fin da subito. A pelle ho avuto una bella sensazione e poi siamo andati d'accordo. C’è stata sintonia immediata. Avevo deciso di smettere di allenare per svariati motivi, tra cui la delusione in alcuni valori che ho visto nelle società, ma ho accettato di allenare la Zeta in Kings League e di intraprendere questa nuova carriera da Direttore Generale per il gruppo Zeta".

Da piccolo tifavi Milan?

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"Allora, da piccolo io non sono mai stato un grande tifoso. Amavo il calcio, ma non avevo una fede. Quando i miei si separarono, io ero ancora piccolo, mio papà ha iniziato a portarmi con lui a vedere le partite dell'Inter. E andavo in curva perché era il settore più economico dello stadio, non perché fossimo Ultras. Dai nove anni in sù, però, ero un tesserato del Milan e non mi sono mai perso una partita dei rossoneri".

Secondo te questo nuovo corso con Tare e Allegri funzionerà? "Secondo me era proprio quello che ci voleva. Tare lo ritengo un grandissimo professionista e sa bene quello che fa. E poi serviva una figura che si prendesse delle responsabilità. Il calcio è dei tifosi e i tifosi non puoi prenderli in giro. Serve professionalità. Io ho avuto a che fare con Igli ed è un top nel suo lavoro. Fui il suo primo acquisto quando era direttore alla Lazio. Quando mi contattò non mi disse dove avrei giocato, come avrei giocato, ma mi ha chiesto solo una cosa: "Devi portare la mentalità vincente del Milan nello spogliatoio della Lazio". Oggi Tare quella mentalità lì ce l'ha e saprà bene come lavorare. La speranza è che possa lavorare, inserendo anche diversi italiani in rosa. Uno dei problemi del Milan degli ultimi anni è stata anche questa, l'assenza di un'anima italiana. È una cosa che fa male".

"Rimpianti? Credo di non averne. Tutti i sogni che avevo gli ho raggiunti e l'ho fatto impegnandomi tanto, tantissimo. Io non sono mai stato un top player. Sicuramente un ottimo giocatore. Qualche stupido ogni tanto sminuisce, ma ho fatto quasi sempre il titolare nelle squadre in cui ho giocato. Nel Milan ho giocato spesso e a volte ero la riserva di un certo Gennaro Gattuso, icona rossonera". Cosa ti auguri? "Magari che prima di un match di Serie A, a San Siro, le persone possano assistere a una partita di Kings League. Come se fosse un artista che apre il concerto per una band famosa. Sarebbe molto bello".