Il tempo da ottimizzare e da sfruttare al massimo è un tema quanto mai di attualità in casa rossonera. Sergio Conceicao lo ha messo subito in chiaro, appena arrivato il 30 dicembre: "Abbiamo poco tempo ma questo non deve essere un alibi, non dobbiamo perdere neanche un minuto e faremo tutto". Questo è accaduto anche con riunioni tecniche notturne di staff e poi con gli allenamenti, due prima di partire per l'Arabia Saudita dove è stato subito tour de force.
TENSIONI E PRESSIONI
Conceicao al lavoro anche in aereo: e adesso una partita dopo l’altra
Allenamento, conferenze, febbre, partite
Dal 3 gennaio, giorno di Juventus-Milan, al 14 gennaio Como-Milan, 4 partite in 11 giorni. I due voli da e per Riyadh sono durati 11 ore, non è un azzardo ritenere che il Milan abbia sfruttato anche quel tempo, anche quel margine. Lavoro, confronti, presenza, motivazioni: anche ad alta quota, anche durante i trasferimenti, soprattutto il primo, all'andata quando il Milan è atterrato sul pianeta Supercoppa con i suoi infortuni, con il cambio di allenatore e con alle spalle le prestazioni e i risultati di dicembre non particolarmente convincenti.
Tappe forzate tra centro sportivo Al Shabab e stadio Al Awwal, quindi il rientro, sì le t-shirt tricolori Supercup, ma occhio a Cagliari e Como. La classifica in campionato resta tale che non sono ammesse perdite di tempo e quindi di punti. Elettrizzante la bolla della Supercoppa, ma il campionato chiama. E non c'è tempo da perdere.
© RIPRODUZIONE RISERVATA