Igli Tare, ormai prossimo a diventare il nuovo direttore sportivo del Milan, aveva ricordato il suo amore per i rossoneri fin da bambino già a settembre 2024. “Tifavo il Milan già in Serie B", le sue parole al programma albanese "E Diell".
In attesa dell’ufficialità del suo incarico come nuovo direttore sportivo del Milan, Igli Tare torna a far parlare di sé non solo per le sue competenze dirigenziali, ma per il forte legame emotivo che lo lega alla maglia rossonera. Durante un'intervista rilasciata a settembre 2024 alla trasmissione albanese E Diell, l’ex dirigente della Lazio aveva rivelato un dettaglio che ha colpito profondamente i tifosi del Diavolo.
“Sono stato tifoso del Milan quando avevo 5-6 anni, non mi ricordo per quale motivo. Mi ricordo il Milan di Hateley, Williams… Parlo degli anni ’80, quando eravamo appena scesi in Serie B. Tifavo Milan già prima dei tre olandesi. Avevo un legame emotivo molto forte con questa squadra”.
Tare e il Milan: un amore nato presto
—
Queste parole, riprese oggi dai colleghi di allmilan.it - a pochi giorni dalla sua probabile nomina ufficiale alla direzione sportiva della società - hanno un peso particolare. In un periodo in cui il Milan sta cercando continuità e identità a livello dirigenziale dopo un’annata altalenante, il profilo di Tare si distingue per competenza, visione internazionale e un profondo attaccamento personale al club.
Il riferimento al Milan degli anni ’80, prima del glorioso ciclo con Van Basten, Gullit e Rijkaard, rappresenta qualcosa di raro: una fede genuina sbocciata nei tempi più bui, quando il club militava in Serie B.
Quel Milan "operaio", lontano dai riflettori e dai trofei, ha lasciato un segno profondo nel cuore del giovane Tare.
Un ds con il Milan nel cuore
—
Non è solo una questione di nostalgia. Igli Tare arriva da un’esperienza decennale alla Lazio, dove ha costruito progetti solidi, valorizzato talenti e mantenuto la competitività con risorse limitate. Ora, con la prospettiva di guidare l’area sportiva del Milan, porta con sé un bagaglio tecnico e umano che potrebbe rivelarsi decisivo per il rilancio del team a livello italiano prima e poi europeo.
Il legame emotivo con i colori rossoneri potrebbe rivelarsi un valore aggiunto. Non si tratta soltanto di guidare il mercato o di costruire la rosa, ma di riconnettere il Milan con una visione identitaria: quella di un club che sa da dove viene, e che guarda avanti con orgoglio e ambizione.
Il futuro del Milan si intreccia con il passato personale di Igli Tare. In un calcio sempre più dominato da logiche aziendali, la presenza di un dirigente che porta nel cuore quasi la stessa passione dei tifosi rappresenta una ventata d’aria fresca. Se il buongiorno si vede dal mattino, le dichiarazioni settembrine di Tare lasciano ben sperare.