Il presidente della Federazione Andriy Shevchenko, Gloria del Milan, ha dato simbolicamente il calcio d'inizio, celebrando un'iniziativa che trasforma la sofferenza della guerra in rinascita sportiva e sociale.
Shevchenko e il calcio che resiste alla guerra
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Il 29 agosto, giornata simbolica per l’Ucraina ("Giornata della Memoria dei Difensori dell'Ucraina"), si è scritto un capitolo di calcio e umanità che va oltre i trofei. A Kiev, sul campo del Centro Nazionale Viktor Bannikov, è nato il primo campionato di calcio per amputati, fortemente voluto dalla Federazione Calcistica Ucraina (UAF) e dal suo presidente, Andriy Shevchenko, Eterna Gloria del Milan. A riportarlo è il collega Francesco Caremani nell'edizione odierna di Tuttosport.
Un’iniziativa che trasforma dolore e mutilazioni in passione sportiva, ricostruendo legami e identità. Il calcio, ancora una volta, si fa strumento di rinascita e riscatto.
Il calcio d'inizio di una nuova speranza
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A dare il calcio d'inizio è stato proprio Shevchenko, affiancato da autorità governative, partner internazionali e persino dal pugile Oleksandr Usyk, campione del mondo dei pesi massimi. Ma i veri protagonisti erano loro: i calciatori su stampelle, uomini che hanno perso un arto in guerra, e ora tornano a "combattere" - questa volta su un campo da calcio.
"Non sono i veterani a doversi adattare alla vita civile. È la società che deve adattarsi a loro. Anche il calcio", ha dichiarato Sheva, ricordando come l’idea fosse nata solo un anno prima, sullo stesso prato.
La League of the Mighty: 10 squadre, 500 atleti
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Il campionato si chiama League of the Mighty (Lega dei Potenti), ne avevamo scritto già a fine su giugno anche su MilanistiChannel, e ha già raggiunto numeri significativi:
10 squadre partecipanti da città come Kiev, Lviv, Kharkiv, Lutsk, Zhytomyr e altre.
Oltre 500 giocatori coinvolti in appena pochi mesi.
20 club attivi in 18 città.
L’Ucraina è già seconda in Europa per numero di squadre di amputati, dietro solo alla Turchia. Le partite si giocano su campo ridotto, due tempi da 25 minuti, senza protesi. Portieri con un solo braccio, attaccanti su stampelle: un calcio diverso solo nella forma, ma identico nella passione.
Da una tragedia, una risposta umana e sportiva
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Dall’inizio dell’invasione russa nel 2022, i calciatori amputati in Ucraina sono passati da una decina a 170, circa il 15% del totale europeo. In un paese che conta oltre 100mila persone con amputazioni, spesso veterani, questo sport rappresenta molto più di un’attività ricreativa: è riabilitazione fisica, psicologica e sociale.
Il messaggio lanciato da Kiev è potente: anche tra le macerie, si può costruire. Con un pallone, un campo, una maglia, e la dignità di chi non si arrende.
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Un premio europeo, una lezione per tutti
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Il progetto ha già ricevuto un riconoscimento importante: la League of the Mighty è stata premiata con l’UEFA FootbALL Award, simbolo dell’impatto sociale del calcio.
Un esempio da seguire, anche lontano dai teatri di guerra. E una lezione che arriva da chi, pur avendo perso molto, non ha mai smesso di credere nel potere del gioco più bello del mondo.
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