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Pulisic: “Indossare la maglia del Milan è un onore, spero che i tifosi…”

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Christian Pulisic, protagonista di una nuova puntata de "Champions of Made in Italy sul canale Youtube della Serie A, ha parlato di differenti temi...
Roberto Scerra Redattore 

Christian Pulisic, reduce da una grande stagione da un punto di vista individuale, è stato ospite sul canale Youtube della Serie A. Sono molteplici i temi trattati dal numero undici rossonero, dall'importanza della famiglia, alla sua cultura del lavoro, per arrivare, ovviamente, all'onore di vestire la maglia del Milan.

Le parole di Pulisic

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Sull'Italia.

Pulisic: "Penso che gli italiani apprezzino le loro vite e tutto ciò che le riguarda, non so bene come spiegarlo, ma si godono la loro vita. Ciò mi piace, in più aggiungici la passione per il calcio, che in questo paese è veramente folle, specialmente a Milano. Ovunque vado c'è qualcuno che mi ama o che mi odia, in quest'ultimo caso perché sono tifosi dell'Inter (ride ndr). E' un qualcosa di speciale."

Sulle origini della famiglia.

Pulisic: "Sono veramente orgoglioso della provenienza della mia famiglia, sia della parte croata con mio nonno, che anche di quella porzione di sangue italiano proveniente da mia nonna. Sono sempre orgoglioso di ciò. Sono cresciuto in America, perciò mi sento più americano, ma sono sempre orgoglioso di parlare di ciò."

Sull'essere una fonte di ispirazione per il propio Paese.

Pulisic: "Cerco di sempre fare il massimo per rappresentare il mio Paese. Questo penso sia abbastanza per le persone e spero di ispirare qualche bambino mentre mi guarda giocare."

Sui primi passi nel mondo del calcio e su ciò che vuole trasmettere ai bambini.

Pulisic: "Una delle ragioni per cui ho iniziato ad amare il calcio e il fatto di diventare un buon giocatore è quella per cui, dopo scuola, giocavo tutto il giorno al campo. Dare ai bambini l'opportunità di fare ciò, per farli magari innamorare di questo sport e far crescere questa passione."

Sul calcio in America.

"Il calcio sta crescendo molto in America, voglio essere visto come un leader e un esempio, non solo per quello che faccio in Nazionale ma anche col mio Club. Spero che le persone vedano ciò e dicano: "Stai vedendo? Questo ragazzo sta performando settimana dopo settimana." Spero, appunto, che vedano ciò e, conseguentemente, di ispirarle. Anche gli altri giocatori della Nazionale, quando li vedo fare bene in Europa, mi ispirano e mi spingono a fare ancora di più. Insomma, questo è il mio lavoro, e lo è anche per i bambini che mi guardano a casa per avere un'aspirazione."

Sul progetto "Pulisic Stomping Grounds".

"Pulisic Stomping Grounds è nato, in collaborazione con Puma, per dare ai bambini, che non hanno grande disponibilità e strutture, un'opportunità per farli semplicemente giocare."

Su Milanello.

"L'ambiente è la cosa più importante, anche perché, dove mi alleno è il luogo che frequento maggiormente. Quest'ultimo è il luogo dove devi migliorare e imparare di più sul gioco, sugli avversari e in cui provare ad essere la tua miglior versione ogni singolo giorno."

Sul Milan e sulla prima partita a San Siro.

"Tutti al Milan mi fanno sentire come benvenuto. Dagli allenatori e i loro staff, anche i tifosi, i più importanti, come potrei dimenticarli. Sin dalla prima partita mi hanno supportato. Essere a San Siro e segnare alla mia prima partita, è stata semplicemente una partenza incredibile che mi ha dato anche dato tanta fiducia."

Sui libri.

"Ho sempre un libro da leggere prima di andare a dormire. Ho finito la saga di Harry Potter, ci ho messo tanto tempo, ma è piaciuta molto."

Sul calcio.

"Il calcio è una parte molto importante della mia vita, è un gioco che amo. Certe volte ti può stressare, ma delle altre ti può rendere la persona più felice del mondo. E', appunto, semplicemente una parte della mia vita e, per essere onesti, farà sempre parte della mia vita"

Sul tempo libero.

"Mi piace rilassarmi e stare a casa. Ho differenti hobbies, ad esempio mi piace giocare a scacchi. Penso di essere il miglior giocatore del mondo di biliardo (ride ndr)."

Sulla passata stagione.

"Durante la stagione abbiamo avuto alcuni buoni momenti, come la vittoria della Supercoppa, e degli altri molto difficili. Penso sia importante disconnettersi, un po, dal calcio ed essere sicuri di avere una propria vita personale. Nella mia carriera ci sono stati molti alti e bassi, come in quelle di tutti, non può andare sempre tutto perfettamente, quindi, rimango calmo senza andare troppo in alto e troppo in basso."

Sulla famiglia e gli amici nel tempo libero.

"Faccio tutto quello che posso e lavoro molto duramente quando è tempo di concentrarsi sul calcio, ma quando sono a casa mi risulta facile concentrarmi sulla mia famiglia e sui miei amici."

"La mia famiglia è stata ed è molto importante nella mia carriera, entrambi i miei genitori hanno giocato a calcio. Mio padre mi ha sempre supportato, è stato il mio allenatore durante la mia crescita , mi ha portato ad ogni partita e mi ha sempre dato consigli. Mi hanno fatto innamorare di questo sport. Calciavamo sempre un pallone sia che sia in casa, che in giardino."

Sugli aspetti che considera più importanti da giocatore.

"Per me, da giocatore, una delle cose più importanti è che, se ti senti bene e percepisci la fiducia dei tuoi allenatori, compagni e tifosi sarai te stesso il più fiducioso quando scenderai in campo e darai la tua miglior versione."

Sul trasferimento al Milan.

"Il mio trasferimento al Milan è stato molto importante per me. Un grande step nella mia carriera. Indossare la maglia del Milan è incredibile, per via della storia del club, delle leggende che l'hanno indossata, è veramente un onore per me ogni volta che me la metto."

Sulla Serie A.

"La Serie A è veramente un buon campionato, è pazzesco avere una sfida ogni settimana. Se giochi contro i blocchi bassi, giochi uomo contro uomo, ed un modo divertente di giocare."

Sul suo carattere.

"E' difficile per i tifosi conoscere i giocatori, nessuno conoscerà mai realmente il mio carattere fuori dal campo, ma, la mia intenzione, è quella di fargli vedere quello che metto in campo e quanto gioco con tutto il mio cuore ogni singola volta e combatto per i loro colori. Spero che vedano ciò, perché questo club mi ha dato tutto e sono estremamente grato e voglio essere ricordato come qualcuno che ha dato il 100% ogni singola volta che sono sceso in campo."

Il messaggio finale di Chris Pulisic.

"Se vuoi raggiungere il top ti devi allenare in maniera diversa dagli altri, più duramente."