Nel suo intervento al Basement, il podcast di Gianluca Gazzoli, Alessandro Nesta ha aperto una finestra sincera sul suo passato da protagonista in rossonero e sul presente, sempre più discusso, dello stadio di San Siro. Le sue parole, dense di nostalgia ma anche di lucidità, hanno toccato il cuore dei tifosi del Milan e degli appassionati di calcio.
PARLA SANDRO
Nesta: “Notti a San Siro da pelle d’oca, adesso però dobbiamo guardare avanti”

Le parole di Nesta
—“Le notti di Champions League a San Siro con il Milan erano esplosive, da pelle d’oca”, ha ricordato Nesta, con quella calma che da sempre lo contraddistingue ma con una luce negli occhi che tradisce emozione vera. Impossibile non rivivere, attraverso la sua voce, quelle serate incandescenti: le luci accese sul prato di San Siro, il brusio che cresceva rapidamente, l’inno della Champions che rimbombava di fronte a 80mila spettatori. In quei momenti, il calcio diventava qualcosa di più.
Nesta, che in quello stadio ha vissuto sfide importanti e trionfi europei, sa bene cosa rappresenti per chi ama il calcio italiano. Ma il suo sguardo non si ferma al passato. Anzi, la sua riflessione sul futuro è chiara e diretta. “Questione San Siro? Abbiamo bisogno di strutture nuove, sono convinto che se andiamo avanti così, la burocrazia ucciderà questo paese. Il progetto del nuovo stadio è giusto, dobbiamo guardare avanti e fare qualcosa di concreto”.

Serve una svolta
—Parole forti, che riflettono un pensiero condiviso da vari protagonisti del mondo sportivo. Il calcio moderno richiede infrastrutture all’altezza, capaci non solo di accogliere i tifosi, ma anche di offrire esperienze contemporanee e sostenibili. San Siro, con tutto il suo fascino monumentale, porta addosso il peso del tempo. Nesta non rinnega la storia, ma invita a compiere un passo necessario, forse doloroso ma inevitabile.
La sua critica alla burocrazia non è un gesto di protesta fine a sé stesso, ma un grido di frustrazione verso un sistema che rallenta ogni progetto, che ingabbia l’iniziativa con vincoli e rinvii. “Fare qualcosa di concreto” non è solo una sorta di slogan, ma un’esigenza per restituire al calcio italiano credibilità e competitività.
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Guardare oltre...
—Il nuovo stadio rappresenterebbe un simbolo di rinascita per l'Italia intera. Un luogo in cui tradizione e innovazione possano convivere, dove le nuove generazioni possano rivivere emozioni diverse ma ugualmente intense. Le sue parole suonano come un invito a guardare avanti senza dimenticare ciò che è stato. Le “notti da pelle d’oca” di San Siro resteranno impresse nella memoria collettiva, ma il calcio non può vivere solo di ricordi.
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