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Il Senior Advisor di RedBird, Zlatan Ibrahimovic, è intervenuto ai microfoni di DAZN al termine di Milan-Verona. Ecco le sue parole.
Sull'importanza della partita:
"Come ho detto prima del match oggi era importante vincere per la classifica, stiamo salendo per arrivare al nostro obiettivo. Da ora pensiamo al Feyenoord".
Su Leao:
"Non posso spiegargli come essere Leao, per questo è uno dei migliori al mondo. C'è un motivo se è in campo, è difficile aggiungere altro".
Sul mercato di gennaio:
"La strategia a gennaio era quella di portare più giocatori e più alternative al mister. Poi la scelta è sempre sua, che equilibrio vuole in campo, certamente parliamo ma la scelta è sempre sua: lavoriamo così".
Su Walker:
"Penso fosse già deciso prima del match che avrebbe giocato solo un tempo e il secondo il piccolo Jimenez".
Sull'importanza del momento:
"Siamo col gruppo dal primo giorno, ci parliamo e ci siamo dall'inizio, non solo adesso perché è un momento importante. Ci sono momenti alti e bassi ma da febbraio si decide il campionato, lo dicevo anche da giocatore".
Su Gimenez:
"Non ho detto che ricorda me, è forte come me. Non ricorda nessuno, è Santiago Gimenez e basta. Dobbiamo aiutarlo a fare bene ed è nostra responsabilità farlo rendere. Non è facile arrivare in Italia e adattarsi velocemente al Milan, dobbiamo aiutarlo a farlo divertire e fare risultati".
Sui quattro attaccanti con il Feyenoord:
"Perché non quattro attaccanti col Feyenoord? Andiamo, si gioca".
Entrano Leao e Jimenez. Subito tutto il Milan si sposta su Rafa. Leao è il centro del pericolo rossonero. Dribbling e giocate con Theo provate sull'esterno nei primi 10 minuti della ripresa. Tanta qualità, ma poca efficacia.
Ancora poco e nulla a San Siro dopo ben 65 minuti di gioco. Il Milan crea pochissimo, nonostante giochi costantemente sulla trequarti di campo. Un gran Verona in fase difensiva ha tenuto egregiamente per gran parte della gara.
Prima occasione importante del secondo tempo ce l'ha Leao che al 66' viene servito in area, verso sinistra. Rafa calcia in porta. Il pallone viene deviato e diventa pericoloso per Montipò. Il portiere del Verona segue, con qualche difficoltà la palla uscire sul fondo.
Al 68° minuto Conceicao effettua il terzo cambio della serata. Fuori Fofana, dentro Pulisic. Musah resta in campo ed è proprio Musah il più pericoloso qualche minuto dopo. Yunus viene servato a limite dell'area da Leao e calcia violento in porta. Il tiro finisce di poco alto sopra la traversa.
Grande azione del Milan che al 75° minuto blocca una gara che stava diventando complicata. Leao viene servito in profondità, sul lato sinistro dell'area e al volo alza la palla, mettendola al centro per Gimenez. El Bebote colpisce di testa e la butta facile in porta. Primo gol in Serie A a San Siro per Santiago, ma già secondo gol consecutivo con la maglia del Milan nel campionato italiano. Grande assist di Leao, il vero protagonista della partita. Rafa ha dato la benzina al Milan.
Vittoria di misura a San Siro per il Milan che sale a 41 punti in classifica a -5 dalla Lazio, 4ª con 46 punti. Adesso i rossoneri accorciano per davvero nella corsa all'ultimo posto valido per la qualificazione alla prossima Champions League. Il Milan a fine febbraio giocherà finalmente il recupero contro il Bologna e solo allora potremmo sapere quale sarà la distanza effettiva. Da registrare anche il 10° cleansheet in Serie A, 11° di tutta la stagione comprendendo anche quello con il Girona.
Un po' un ago della bilancia. Milan-Verona, gara valida per la 25ª giornata di Serie A si trova esattamente in mezzo alle due partite cruciali della stagione. L'andata, già giocata e persa contro il Feyenoord in Champions League e il ritorno di martedì prossimo alle ore 18.45 a San Siro.
Non vuol dire sottovalutare l'Hellas, come non vuol dire che la Serie A viene dopo nei pensieri dei rossoneri. L'ha confermato Zlatan Ibrahimovic ai microfoni di Dazn proprio poco prima dell'inizio della gara. Il Milan rincorre il 4° posto, lontano 8 punti e occupato dalla Lazio che ha già giocato contro il Napoli, ottenendo un punto (2-2).
Nei primi 10 minuti di gara contro l'Hellas si è visto ancora un Milan con il freno a mano tirato. Poco e nulla in zona offensiva, mentre una grande paura è arrivata a Maignan che dopo l'errore sul tiro di Paixao, stava per commettere la stessa disattenzione sul tiro di Duda. Al 2' Sarr sfugge a Thiaw sulla destra in area e serve, con uno scarico all'indietro, Duda posizionato al centro del limite dell'area. Il calciatore del Verona calcia: piatto destro centrale, Maignan non trattiene e palla in angolo. È stato un intervento un po' goffo quello di Mike.
La prima percussione palla al piede per il Milan è di Musah (ammonito al 16° minuto dopo un fallo su Kastanos) che al 22° minuto salta Duda e accelera sulla trequarti, sempre per vie centrali. Duda corre all'indietro e riesce a recuperare l'americano. Musah cade a terra, ma per l'arbitro non è fallo.
Milan pericoloso con un tiro da fuori di Reijnders al 25° minuto. L'olandese si mette in proprio, salta un uomo e scarica un destro infido che Montipò devia in angolo.
Joao Felix al 27' si rende pericoloso con un cross dalla traiettoria insidiosa per Montipò. Il portoghese dalla destra crossa in area per Gimenez, ma diventa un tiro in porta. L'estremo difensore del Verona salva in corner.
Santiago viene servito in profondità con una bella palla da parte di Reijnders. Il centravanti messicano supera Montipò, nonostante ostacolato al momento del tiro. Il portiere del Verona esce e El Bebote si coordina quasi da terra. La palla finisce lentamente in porta, ma si alza la bandierina e il Var conferma l'offside.
Giro palla lento dei rossoneri, che al di là di qualche piccolo pericolo creato verso la porta del Verona, continuano a essere un po' sterili nella costruzione del gioco. Pochi movimenti offensivi e poca dinamicità in mezzo al campo, gara molto simile a quella contro il Feyenoord in avanti. Unica differenza è l'avversario. Il Verona non sfrutta la lentezza palla del Milan. Il possesso palla è ampiamente dei rossoneri. Mentre gli undici di Zanetti sono chiusi tutti nella propria metà campo e non riescono a ripartire in contropiede.
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