Le parole di Conceiçao

Milan-Inter, Conceiçao in conferenza: “Starà a noi entrare forte e vincere”

Conceiçao
Giorno di vigilia di Milan-Inter, turno d'andata delle semifinali di Coppa Italia. Queste le parole di Conceiçao in conferenza stampa...
Roberto Scerra Redattore 

Sergio Conceiçao e i suoi uomini con la sconfitta rimediata al Maradona, concludono il mese di marzo come lo avevano iniziato, con una sconfitta. Quest'ultima, tra l'altro, arrivata contro squadre che precedevano i rossoneri in classifica coma Napoli e Lazio. Aggravando, dunque, uno storico stagionale, relativo ai big match, già particolarmente deficitario. In aggiunta a ciò, ad incrementare tale filo conduttore negativo, il fatto che la compagine milanista si sia resa protagonista di primi tempi giocati ampiamente al di sotto delle proprie possibilità e abilità. Oltre che di evidenti errori difensivi, l'ultimo in ordine cronologico, quello subito dopo solo un minuto di gioco da Politano la scorsa domenica.

Ad ogni modo, il Milan arriva ad un nuovo derby, come sempre accaduto durante il corso di questa stagione, dopo non aver vinto la gara precedente. Basti pensare all'incrocio di fine settembre, presentato come la gara del dentro o fuori per l'allora allenatore rossonero Paulo Fonseca. Passando per l'avvicendamento in panchina dopo il pareggio casalingo contro la Roma, il quale ha catapultato Conceiçao direttamente in Arabia a giocarsi la Supercoppa Italiana. Vinta, come tutti ben ricorderanno, grazie a due grandissime rimonte. Frutto, soprattutto la finale contro l'Inter,  di un'ottima tenuta mentale che tanto aveva colpito, in positivo, tutto l'ambiente milanista. Per arrivare, alla partita di ritorno in campionato, dopo il disastro di Zagabria.

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Ciò nonostante, considerando quanto accaduto fino a questo momento, i rossoneri hanno sempre fornito grandi risposte nelle stracittadine. Rendendosi protagonisti di ottime prestazioni, nonostante le negative aspettative. Vedremo dunque se, quanto appena affermato, si confermerà come uno dei tanti fili conduttori che hanno caratterizzato la stagione in corso.

Con ogni probabilità, Conceiçao, scioglierà gli ultimi dubbi di formazione nel corso della giornata odierna. A tal proposito, Leao e Gimenez torneranno titolari? Ecco i nostri dubbi di formazione.

Milan-Inter, Conceiçao in conferenza stampa

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E' un derby d'andata, quanto può incidere sulla qualificazione? Lo vive più simile alla finale di Supercoppa o al derby di ritorno in campionato?

Conceiçao: "Sono state partite importanti per noi perché ha deciso un titolo. I derby sono sempre partite importanti e pesanti a questo livello. I momenti sono diversi, anche qualche giocatore diverso in campo. L'Inter è una squadra fortissima, da qualche anno che gioca insieme con lo stesso allenatore, starà a noi entrare forte e vincere."

Su Leao e Thiaw.

Conceiçao: "Il gruppo sta bene, anche Ruben che oggi tornerà a Milano. Oggi abbiamo fatto un lavoro differenziato per chi ha giocato di più Napoli. Abbiamo messo una parte dell'allenamento tutti insieme per lavorare un po sulla tattica e domani lo facciamo ancora, senza intensità, ma a ripassare delle cose che per me sono importanti per domani sera. Sono tutti disponibili e starà a me scegliere. Chiaro che dopo la partita sono un allenatore molto più bravo perché avrei saputo cosa fare e non fare. Dopo la partita è sempre facile parlare, ma va bene così. Domani presentiamo un undici titolare forte e anche i giocatori in panchina, hanno già dato una risposta fantastica, poi se dicono che per giocare bene se potevo giocare con 26 titolari, ci giocavo. Ma non è possibile."

In questo momento il derby è l'ultima spiaggia per l'Europa?

Conceiçao: "Prima non dobbiamo pensare tanto a queste situazioni, dobbiamo entrare forti in partita e vincerla. Dopo, è vero che se vinciamo è la strada più corta per arrivare in Europa. Comunque, abbiamo la Fiorentina in casa in campionato e altre partite da fare e da vincere."

Su Gimenez.

Conceiçao: "Non ho visto, poi ci sono delle eccezioni, giocatori arrivati in Italia, di grandissima qualità, che hanno avuto un periodo di ambientamento. Noi sentiamo che Gimenez arriva e fa 4-5 gol e poi ha un calo. Ma succede a tutti i giocatori che arrivano qua, perché quello italiano è uno dei campionati più difficili al mondo. Ci sono dei grandissimi allenatori e giocatori in Italia, non dobbiamo dimenticarcelo. L'aiuto più grande che gli posso dare, perché anche io ho passato questo quando sono arrivato in Italia, mi hanno chiamato "pippa" nelle prime partite ufficiali. Poi ho fatto il gol vittoria in Supercoppa contro la Juve. Dopo ero una "pippina". E' chiaro che noi vogliamo subito che questi giocatori diano una risposta forte, delle volte, è meglio lasciarli traqnuilli nel loro spazio e guadagnare la fiducia di cui ha bisogno. Poi, un momento in una partita cambia tutto."

L'Inter ha venti punti di vantaggio su questo Milan, ma in tre partite non ha mai vinto, è un'anomalia?

Conceiçao: "Sono tutte partite diverse. Il campionato è andato come voi sapete, l'Inter non sta facendo bene solo quest'anno, anche il Milan ha vinto un campionato pochi anni fa. Penso che i derby siano sempre diversi, per l'ambiente, l'atmosfera e tutto. E' vero che il Milan non è abituato a queste posizioni di classifica ma ci sono ancora partite da giocare. La cosa più importante è focalizzarsi sulla partita di domani."

Su Joao Felix.

"E' la stessa cosa di Santi. Il battibecco con Walker è normale, a me piace i giocatori che parlano, anzi dobbiamo parlare dipiù perché la comunicazione è importante durante una partita."

Quanto la vittoria in Coppa Italia ti renderebbe soddisfatto del tuo percorso al Milan?

"Non lo so, soddisfatto sicuramente per vincere ancora un trofeo. Ma prima dobbiamo vincere questa semifinale contro l'Inter, ma questo è il futuro. Il mio pensiero ogni giorno è di migliorarmi e lavorare al massimo ed essere cosciente che ho dato tutto. Pensare a come mi sentirò fra due mesi... Ora non sono la persona più felice del mondo, per tutto quello che ho vissuto qua in questi tre mesi. Ma non solo per la squadra, con loro ho un rapporto bellissimo, si è visto anche nel secondo tempo col Napoli che hanno la testa giusta, anche se bisogna migliorare certe situazioni in partita. Non è facile per nessuno anche perché mi chiamo Sergio e non Sergini."

Come mai non è riuscito a dare un equilibrio difensivo alla squadra?

"L'equilibrio è collettivo. A me piace avere una squadra corta e compatta. Ma avere la squadra corta, quando davanti non siamo forti a pressare e non abbiamo un comportamento collettivo, diventa più difficile. Ma non è una questione della linea difensiva ma di squadra."

Si può essere anche allenatori da Coppe?

"Gli allenatori o vincono o non vincono. Poi ovviamente c'è il peso del titolo e non voglio svalutare la Coppa Italia o la Supercoppa, comunque il campionato o la Champions è il massimo per un allenatore, una squadra e un club. Ma non ci sono allenatori da coppe o campionati."

Su Rafa Leao.

"Non è che ho conosciuto Rafa in Supercoppa, lo conoscevo da tanti anni. Quello che ho detto è quello che penso da quando l'ho visto giocare da ragazzino. Poi c'è tutta un'evoluzione che deve avere. Se gioca è perché è intermittente tutta la partita, se non gioca poi doveva giocare. Anche io sono perplesso delle persone che parlano dopo la partita. E lo devo dire. A livello di talento e di qualità è uno dei migliori al mondo e questo è il mio pensiero da tanti anni. Oltre al talento bisogna mettere la consistenza, per fare ogni stagione 20 gol e tanti assist, in questo caso allora sarà uno dei migliori al mondo. A fine partita poi non chiedetemi perché ha giocato o non ha giocato, sono scelte. Noi sappiamo e vediamo cose qua ogni giorno, come la gestione fisica e un'insieme di situazioni per cui faccio le scelte e mi pagano per quello. Anche se tante volte per voi decido male e qualche volta avete ragione perché ho perso alcune partite che non dovevo perdere."

Sui momenti meno felici al Milan.

"Non c'entro niente con queste guerre. Parlo di allenatore e non sono abituato, io sono focalizzato sul vincere titoli. Siccome sono al nono posto con il Milan, e non con il Nantes o con il Guimaraes che lottano per non retrocedere, non sono abituato a questo. Sono un allenatore che lotta ogni partita per vincere e arrivare a grandi traguardi."

La squadra è consapevole dell'importanza della partita?

"Nel secondo tempo con il Napoli, abbiamo sbagliato un rigore, avuto tante occasioni e loro hanno avuto solo una ripartenza con Raspadori alla fine e basta. Noi possiamo vedere il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto, ma da quanti anni è che il Milan non vince due titoli in una stagione? E' un disastro a livello di classifica e in Champions volevamo andare avanti. La partita di domani è importante perché ci può portare ad esservi vicini ad una finale e vincere ancora un trofeo."