Per Roberto Scarnecchia Roma-Milan, è la partita in cui a soli diciott’anni entrò in campo per la prima volta in Serie A. All’Olimpico, con la maglia della sua città addosso e il numero 10 sulle spalle.
LA "SUA" PARTITA
Milan-Roma: Roberto Scarnecchia: “Leao o Dybala decisivi, mi rivedo in El Shaarawy”

Scarnecchia e la vigilia di Milan-Roma
—Qual è uno dei ricordi più belli che ti porti dietro della tua carriera calcistica? "L’esordio in Serie A, senza dubbio. È uno dei ricordi più importanti, anche perché ho esordito in Roma–Milan, avevo solo 18 anni e giocavamo all’Olimpico - la risposta di Scarnecchia a Milan Vibes - Puoi immaginare che emozione. Poi ci sono altri momenti bellissimi: le finali di Coppa Italia, il gol nel derby Milan–Inter… fare una classifica è difficile, ma quella prima volta resta speciale".
[Iscriviti al canale WhatsApp di Milanisti Channel per leggere in anteprima tutte le notizie sul Milan. Entra a far parte di una famiglia rossonera]
Hai citato proprio quell’esordio: eravate tanti giovani in campo contro il Milan. Ce la racconti? "Sì, esatto, eravamo davvero tanti ragazzini. Io giocavo con il numero 10, pensa un po’. Fu un’emozione incredibile, anche perché mi trovai davanti a campioni come Rivera, gente che fino a poco prima vedevo solo come figurine. E poi, da romano, esordire all’Olimpico con la maglia della Roma davanti a tutta quella gente è stato qualcosa di unico. Ricordo ancora un episodio: Buriani fece un fallo da rigore che non ci diedero… e dopo tanti anni ci siamo risentiti, scherzandoci sopra mi ha ammesso che avevo ragione".
Oggi però hai cambiato completamente vita. Ci racconti di cosa ti occupi? "Sì, oggi faccio lo chef. Ho davvero cambiato vita: quando arrivi intorno ai 30, 32 anni, o resti nel calcio o ti reinventi. Io ho scelto di seguire un’altra passione. Per un periodo ho anche allenato, per divertimento: dieci anni in panchina. Categorie basse, certo, perché il tempo era quello che era. Poi faccio anche l’opinionista in televisione e in radio. Ormai sono più di trent’anni che faccio il cuoco: ho un ristorante e una stella Michelin, ne vado molto fiero".
Domenica c’è Milan–Roma. Cosa pensi del percorso di queste due squadre, che conosci molto bene? "Le vedo molto bene entrambe, hanno grandissime possibilità di arrivare fino in fondo. Ho visto bene la Roma, ho visto bene anche il Milan, quindi sarà una partita da tripla, uno scontro al vertice vero e proprio". Chi può essere decisivo? "Sicuramente Dybala per la Roma e, se gioca, Leao per il Milan. Speriamo che sia della partita, anche se ha avuto qualche problema fisico. Sono due giocatori che possono cambiare una gara con una sola giocata".
C’è un giocatore, tra le due squadre, che ti ricorda un po’ te? Nel Milan direi proprio Leao, ovviamente con le dovute proporzioni. Io avevo quella corsa lì, il dribbling, la velocità, anche se facevo meno gol di lui. Nella Roma, invece, El Shaarawy mi somiglia abbastanza: giocatore di fascia, rapido, che salta l’uomo. Si possono fare dei paragoni, ma è chiaro che il calcio di oggi è completamente diverso da quello di quarant’anni fa".
© RIPRODUZIONE RISERVATA


