Leao-Allegri: un rapporto sinergico importante per la carriera di Rafa

Nella giornata di ieri la Gazzetta dello Sport, in un articolo a firma del giornalista Andrea Ramazzotti, si è soffermata in maniera particolare sul rapporto fra l’allenatore del Milan Massimiliano Allegri e l'attaccante portoghese Rafael Leao.

“Allegriappena è arrivato ha chiesto la conferma del numero 10 e gli ha telefonato per fargli capire quanto sarebbe stato importante. Gli ha garantito un posto fisso e il ruolo di vice capitano (ha portato la fascia contro l'Arsenal e nella ripresa ieri, dopo l'uscita di Maignan) finché darà tutto per il gruppo, anche e soprattutto in fase di non possesso. Il portoghese ha recepito il messaggio: in queste prime amichevoli è più continuo, più incisivo e non ha più i black out del passato. Il talento non è mai stato in discussione, ma l'ex Lilla non sempre l'ha sfruttato appieno. Per questo è finito nel mirino della critica. Pioli era stato bravo a tirar fuori da lui il massimo e non a caso nell'anno dello scudetto, il 2021-22, Leao ha vinto il premio come miglior giocatore del campionato. Il tecnico di Livorno spera di fare ancora di più”.

Le osservazioni molto pertinenti del principale quotidiano sportivo italiano meritano un approfondimento ed una valutazione analitica molto profonda, tesa a comprendere appieno le ragioni del rapporto sinergico che si è creato sin da subito fra Allegri e Leao.

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Saper coccolare i grandi giocatori: un'arte per Allegri

(Photo by Giuseppe Cottini/AC Milan via Getty Images)

In primis, è opportuno evidenziare che Allegri ha agito in aperta discontinuità rispetto ai suoi predecessori, Sergio Conceicao e Paulo Fonseca. Nessun pugno duro, ma il riconoscimento di una leadership tecnica indiscutibile. Non una mossa banale, bensì una giocata da abile scacchista che sa come tirare a sé le pedine migliori per trarne il meglio. Da sempre i giocatori migliori devono essere coccolati e fatti sentire importanti anche quando, magari, hanno la luna storta. Leao in questi anni ha fatto sempre bene in termini di partecipazioni al gol. Oggi, però, con l’arrivo di un allenatore del calibro di Allegri, Rafa può legittimamente pensare di fare uno step ulteriore nella propria carriera.

Il finto problema della fase difensiva di Rafa

(Photo by Giuseppe Cottini/AC Milan via Getty Images)

C’è poi un tema divisivo, ossia il contributo di Leao alla fase di non possesso. Diversamente dal pensiero comune, ho sempre ritenuto che l’impegno e l’abnegazione di Leao senza palla fossero, finanche, eccessivi e controproducenti. A mio modesto avviso, i giocatori forti nell’uno contro uno devono fare una fase di non possesso limitata. Se sprecano troppe energie a rincorrere gli avversari, rischiano di essere poco lucidi al momento degli scatti brucianti e delle giocate decisive o potenzialmente tali. In sintesi Leao deve certamente partecipare alla fase di non possesso chiudendo le linee di passaggio agli avversari, ma non deve essere costretto a dare il raddoppio al terzino quando il Milan non ha la palla, facendo lunghe ed estenuanti rincorse all'indietro.

Allegri sa come far sentire libero Leao

(Photo by Claudio Villa/AC Milan via Getty Images)

Terza ed ultima considerazione. Stefano Pioli è stato determinante nella crescita di Leao perché ha saputo farlo crescere senza mettergli fretta e ne ha stimolato il talento nella maniera migliore. Tuttavia il suo modo di vedere il calcio negli ultimi due anni (con una esasperazione dell’uomo contro uomo a tutto campo) era molto limitativo per il tipo di gioco che può esaltare Rafa. In tal senso, il pragmatismo di Allegri – lontano da qualsivoglia filosofia talebana –  è una garanzia assoluta per il rendimento di Leao, che oggi, probabilmente, si sente libero come mai nella sua permanenza al Milan di esprimere appieno il proprio talento e le proprie qualità.