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Si presentava come un'intervista, ma con lo youtuber pugliese - tra i più seguiti sul Milan - Daniele Brogna si è rivelata una chiacchierata interessante. Nel mondo dei social, con tanti strumenti a disposizione per condividere i propri pensieri e inventarsi alcuni format per attirare il pubblico - ad esempio le live reaction - Daniele racconta in esclusiva come è nato il suo canale e come è cambiato nel corso del tempo. Riflessioni vanno naturalmente alla stagione dei rossoneri, sia presente che per il futuro.
"Il mio canale nasce ad agosto 2006 quando in pochissimi caricavano video. In realtà, io mi sono iscritto non per pubblicare ma per commentare quei pochi che già c'erano. Tanti anni fa ho deciso di rimuovere i miei primissimi video dell'epoca, scelta di cui mi pento ancora adesso; erano semplici registrazioni fatte da mio padre mentre io in piazza imitavo qualcuno.
Il 1° vero video che ho fatto per Youtube era di imitazioni, la mia 1° vera parodia risale al 2008. Il tutto è nato un pò così infatti, per intenderci, neanche si guadagnava. Non c'era niente a livello di advertising/brand che investono.
Nel 2010 sono diventato partner di Youtube ma i primi guadagni - pochi euro - mi arrivavano con l'assegno cartaceo a casa, da Dublino. Tant'è che anche il banchiere si domandava da dove arrivassero questi soldi" (sorride, ndr).
Come la parodia "Pazza Inter sognala" prima del Triplete nerazzurro nel 2010..
"Lasciamo perdere. Ho portato una sfiga dopo che l'Inter non vinceva la Champions da tantissimi anni. Adesso tanti interisti mi supplicano di farne un'altra, ma non ci casco più".
C'era un target specifico a cui i tuoi video erano indirizzati?
"No, perché a me piace parlare di calcio in maniera sempre molto allegra. Per me dovrebbe essere fonte di relax e non di stress. E' ovvio che, con il tempo, cambi e ti adatti. Non sono quello di 18 anni fa ovviamente. In tanti non mi seguono più così come tante sono state le iscrizioni negli ultimi anni. Avevo fatto anche un blog post Germania-Brasile 1-7, partita assurda, dove entravo con un wurstel in mano e ballavo, all'epoca ci stava data la mia età. Se lo facessi adesso, TSO immediato (ride, ndr).
Ora cerco di essere quello più pettinato che scopre le novità tattiche, ma all'inizio non era così e non miravo a nessuno nello specifico".
Sei tra gli youtuber principali tra i milanisti. Il tuo percorso su questa piattaforma pensi durerà ancora a lungo?
"Il canale sicuramente è cambiato tanto, mi auguro di continuare così perché è il mio principale lavoro a tutti gli effetti dal 2018, ho fatto anche esperienza come social media manager. Il trucco è riuscire ad adattarsi con i tempi, io sono fiducioso.
Non sono mai stato il Favij del calcio, ma mi sono sempre piazzato in modo corretto. Su Youtube si hanno alti e bassi.
Il format "Stranezze nel calcio" è stato seguitissimo, per esempio, ma è nato per caso e ho fatto alla fine 60 video totali. Ho mantenuto, però, abbastanza attiva l'attenzione nei miei confronti in questi anni.
Mi gratifica il fatto di strappare un sorriso alla gente, ma è naturale chiedere like, views e soldi perché, come tutti i lavori, è giusto venga ricompensato.
Io avverto tanta responsabilità comunque, anche nel linguaggio. Ovvio che in alcuni video, come le live reaction, è dura trattenersi se Musah sbaglia a porta vuota ma cerco sempre di essere il più pacato possibile. Il bello delle live è di essere veri al 100%, e si chiamano così per un motivo".
Un aggettivo per descrivere il Milan di questa stagione..
"Girandolante, dà assolutamente l'idea di ciò che abbiamo fatto".
Come finirà la stagione rossonera? Accetteresti di qualificarti per la Conference League?
"Io sono tra quelli che dicono "un trofeo è sempre un trofeo" ma ho una dignità. E sulla Conference non ce la faccio, vado anche contro i miei interessi perché più partite ci sono e più contenuti escono. Già l'Europa League è un downgrade clamoroso rispetto a ciò a cui siamo abituati, ma me lo faccio andare bene. Però l'idea di andare in alcuni paesi sperduti sarebbe controproducente per tutti.
Preferisco una stagione senza coppe come il Napoli di quest'anno per provare a ricostruire.
Non ho alcuna speranza sulla Champions League, anche perché il Milan non riesce a vincerne 3 di fila da settembre, figuriamoci. Spero di vincere la Coppa Italia, per noi fondamentale ma molto dipenderà dall'Inter. Ad oggi, per loro è il terzo obiettivo ma vediamo cosa succederà in Europa".
Qual è stato l'errore più grande commesso dalla dirigenza?
"E' difficile dirlo, ci possiamo riferire a Morata che non ha reso come ci si aspettava ma non si poteva criticare dato il tanto impegno difensivo.
Secondo me, già l'assenza del direttore sportivo è stata presuntuosa, un azzardo e infatti dopo un anno siamo lì con la coda tra le gambe a fare i casting. L'altro errore è stato il calciomercato prima di scegliere l'allenatore. Potrei citare l'Emerson Royal di turno inseguito per mesi, a detta di Ibra, non sappiamo con quale criterio. E poi Fonseca. Non tanto per lui come allenatore, ma per la tipologia di tecnico dopo Pioli. Se vuoi cambiare devi fare un upgrade. E Fonseca non lo era di certo. Avessimo preso uno come Klopp, certo non facile per ingaggio, sarebbe stata una storia diversa a mio parere.
Allegri dice che il calcio è semplice, sì ma anche molto strano. Se pensiamo alla Juventus con Giuntoli che prende Thiago Motta e investe molto sul mercato, anche loro sono in bilico per la prossima Champions e in Europa hanno floppato. Nel calcio ci sono tante variabili che devono andarti bene, però noi siamo decisamente partiti in maniera claudicante".
Un giocatore che allontaneresti adesso da Milanello.
"Musah, ci ho subito pensato (ride, ndr). Ma anche lì, l'ho incontrato a Rennes l'anno scorso per l'Europa League ed è stato gentilissimo quindi mi dispiace quasi andarci contro. La colpa non è sua infatti, ma di chi lo ha messo in questa condizione. Però, a differenza di altri, Musah ha avuto tante possibilità per smentirci, mai colte.
A sua discolpa c'è anche una totale mal gestione; non ricordo un allenatore che toglie dal campo un suo giocatore al 20' per due volte in stagione. Questo è imbarazzante".
Uno che, invece, è imprescindibile in rosa? E dove interverresti se fossi un dirigente.
"Ti dico Pulisic. Quando manca lui, lì davanti fatichiamo tantissimo. C'è anche Reijnders chiaramente, ma quando non c'è Pulisic i nostri expected goals cambiano radicalmente. Oltre ad essere forte tecnicamente, è sempre al top anche per abnegazione. Non ricordo mai una partita in cui è svogliato in campo o non ha voglia.
Interverrei in mediana. Ricordo con nostalgia il centrocampo dello Scudetto con Kessie-Bennacer prime-Tonali. Poi non mi fa impazzire neanche il reparto centrale difensivo, sia chiaro".
Theo, Leao o Maignan. Chi scegli per costruire il nuovo corso?
"Sono condizionato da questo anno, ad oggi non scelgo Theo perché il prime a cui ci aveva abituati è un'altra storia. Tengo Leao per quelle poche partite buone che ha fatto, ma è una scelta ai limiti".
L'anno scorso, dopo Monza-Milan, è andata virale una clip di una tua reaction dopo la rete di Bondo, appena acquistato a gennaio. La tua reazione?
"Ci facciamo prendere durante le live, lì eravamo talmente tesi durante la partita che è bastato un piccolo gesto per accenderci. In quel caso lui, che avevo appena conosciuto, aveva aizzato la curva dopo la rimessa laterale. Un gesto normalissimo ma in quel momento della partita ci ha letteralmente accesi (sorride, ndr).
Quando lo abbiamo preso ho riso molto, secondo me è anche un buon giocatore da riserva del Milan".
Hai più paura che l'Inter possa arrivare in finale di Champions o che possa fare il Triplete?
"Mi farebbe più rosicare il Triplete. Lo Scudetto lo darei anche per scontato, ma una volta che vince la Champions per me è già finita".
Un pensiero su Santiago Gimenez e Joao Felix. In un contesto che funziona, renderebbero 100 volte di più?
"Io sono molto più legato al messicano che al portoghese, che tra poco andrà via. Poi Gimenez non rientrava tra gli attaccanti che volevo al Milan, ma ha comunque un grandissimo potenziale ed è molto giovane. Peccato perché aveva impattato molto bene, ma il contesto fa tantissimo. Io penso ad Acerbi nell'Inter che fa il fenomeno, da noi non sarebbe così forte.
Lato mio, Santiago va assolutamente aspettato e gestito molto meglio. In questo momento vediamo Jovic preso bene. Anche Abraham nonostante non mi piaccia.
Ma sai, per la nostra classifica ci potremmo anche permettere di non schierare il più in forma. Potremmo tutelare Santi con qualche titolarità che magari non meriterebbe. Ma è una scelta per farlo tornare al top".
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