Milan, da Muntari…al VAR a chiamata! Quando i rossoneri fanno scuola

Il Milan fa scuola, una magra consolazione dopo i diversi fatti avvenuti in questo periodo storico. Tutto ci riporta al 2012, e al tristemente famoso (per il calcio, non solo per i rossoneri), gol-non-gol di Muntari contro la Juventus. Un pallone nettamente entrato in porta, ma un gol non assegnato, dopo il quale, come ben sappiamo, si corse ai ripari. Quell'episodio infatti chiarì l'importanza di avere un mezzo che assicurasse il non ripetersi di simili errori, ed ecco che arrivò la cosiddetta "goal line technology". Una tecnologia, grazie ad una telecamera posizionata sulla linea di porta, che consente subito di capire se il pallone ha varcato la linea. Il tutto collegato al particolare orologio in dotazione all'arbitro, che vibra quando si è di fronte al gol.

Da Muntari a Tomori...ancora il Milan!

Una cosa normalissima ai giorni nostri, ma che si iniziò a studiare dopo il clamoroso errore di San Siro. E per uno strano scherzo del destino, potrebbe essere nuovamente il Milan a fare da apripista ad una (sacrosanta) novità. Da tempo infatti si parla della possibilità, da parte delle squadre, di essere loro a stesse a chiedere l'intervento del VAR. Una cosa che già accade del resto in altri sport, come nel tennis o nella pallavolo, dove le squadre possono chiedere di valutare alla TV un fallo uscito o una pallina dentro/fuori dal campo.

VAR a chiamata: forse ci siamo...

Ed ecco che nelle ultime ore si parla con insistenza di questa (fondamentale a questo punto) VAR a chiamata. Tutto nasce dalla clamorosa espulsione di Tomori contro l'Empoli, clamorosa perché l'azione era viziata da off-side. Ma purtroppo, come ben sappiamo, il VAR non poteva intervenire, essendo un doppio giallo e non un rosso diretto. In quest'ultimo caso infatti tutto si sarebbe rivisto alla TV e il rosso sarebbe poi stato annullato. Fondamentale dunque che siano le squadre a chiederne l'intervento, cosa che in questo caso, ad esempio, il Milan avrebbe indubbiamente fatto.