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Falci ha svolto un lavoro di ricerca e di approfondimenti, ha scovati pareri originali in un tempo in cui Massimiliano Allegri era considerato (e per certo versi ancora lo è) il diavolo del calcio. Deriso dal primo passante all’ultimo opinionista.
Falci nel libro ha raccontato questo aspetto, anche la similitudine tra Allegri e Berlusconi. Il loro essere divisivi. Guai a manifestare simpatia per Allegri, a riconoscere i suoi meriti. Ti beccavi una bolla papale dall’intellighenzia calcistica che oggi sovrintende alla narrazione pallonara del paese. Ora le cose sono un po’ cambiate ma solo perché i risultati stanno lì impietosi. E infatti si sono inventati un cambiamento allegriano che non c'è. Ma “A corto muso” non si occupa di calcio giocato. Il sottotitolo è: “Max Allegri e gli altri. Il calcio diventa politica”.
La sinossi del libro: "È il primo leader politico del calcio italiano: divisivo come Berlusconi, ironico come Renzi, stratega silenzioso come Andreotti. Stiamo parlando di Massimiliano Allegri. Autore di frasi cult, un po’ come il «meno tasse per tutti» del Cavaliere di Arcore, negli anni Allegri è diventato qualcosa di più di un allenatore. Il suo pensiero divide il mondo del pallone tra giochisti e risultatisti, ma ha anche un impatto sul linguaggio e sulla società. Essere allegriano è ormai un modo di prendere la vita, di intendere e interpretare il mondo. Un po’ come dovrebbe essere l’appartenenza a un partito. Dalle origini livornesi al grande salto nel calcio che conta sulle panchine di Milan e Juventus passando per i campi di provincia di mezza Italia, questo libro è un viaggio tra sport, sociologia e politica, accompagnato da aneddoti e retroscena esclusivi".
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Falci è un cronista politico del Corriere della Sera nonché autore a Mediaset (è anche un collaboratore del Napolista). Sa tante cose che accadono e vengono spifferate nei palazzi della politica. Juventino doc, ha applicato il metodo politico per illustrare il fenomeno Allegri. La prefazione è firmata da un giornalista politico, un autorevole intellettuale quale Pierluigi Battista. Il libro contiene le firme e i commenti di Matteo Renzi, Adriano Galliani, Andrea Romano, Sandro Sabatini, Ivan Zazzaroni, Italo Cucci, Simone Lenzi, Livio Gigliuto e Massimiliano Gallo.
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