
Gianlugi Lentini, ex stella del Milan tra il 1992 e 1996, ha rilasciato una lunga intervista al "Foglio Sportivo", in cui ha parlato anche di Serie A e di Rafael Leao...
IL PUNTO DI VISTA DI GIGI
Gianlugi Lentini, ex stella del Milan tra il 1992 e 1996, ha rilasciato una lunga intervista al "Foglio Sportivo", in cui ha parlato anche di Serie A e di Rafael Leao...
"Se vedo in giro un nuovo Lentini? La Serie A e gli altri campionati li guardo poco - spiega -. Se proprio vuole un nome, dico Leao. Ha tecnica, estro e qualità fisiche, che assomigliano a quelle che erano le mie. È discontinuo, ma lo ero anch’io.
I giocatori come noi hanno la discontinuità nel loro dna. Dipendono dalla condizione fisica, dallo stato di forma e da quello degli avversari. Non si gioca mai da soli, anche se impera l’abitudine di non tenerne conto. C’è anche uno che ti marca e che magari azzecca la partita della vita".
"Faccio scouting in giro per il mondo per il Monza di Adriano Galliani - racconta inoltre Lentini - e poi gioco a biliardo, che è la mia grande passione. Il ristorante, di cui sono proprietario, non ha solo tavoli dove si mangia, ma anche uno da biliardo, dove si gioca.
Berlusconi? Berlusconi era una persona molto ambiziosa, che non si accontentava di quello che aveva vinto. Aveva il talento del grande motivatore e sapeva coinvolgerti, come nessun altro. A me disse che avevo fatto bene ad andare al Milan perché avrei vinto a mani basse il Pallone d’oro. La storia aveva purtroppo in serbo un altro copione…".
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